Sul 5 per mille classifiche con sorprese
Le prime organizzazioni beneficiarie ottengono 132,5 milioni su un totale di 480 assegnati nel 2015
La riforma del 5 per mille approderà in Consiglio dei ministri nelle prossime settimane. Intanto dai dati 2015 emerge che alle prime dieci realtà (per scelte espresse dai contribuenti) va il 27,6 per cento degli importi (132,5 milioni).
Sono sempre di più gli enti non profit che beneficiano del 5 per mille, la devoluzione dell’Irpef a favore del Terzo settore. Si tratta di circa 47mila soggetti, a cui si aggiungono oltre 8mila Comuni, con un incremento del 13% rispetto al 2013. Solamente 39 realtà, però, hanno percepito oltre un milione di euro e, tra queste, le prime dieci (per scelte espresse da parte dei contribuenti) si portano a casa il 27,6% degli importi assegnati (132,5 milioni).
Quanto alle scelte dei contribuenti, sono 16,2 milioni quelli che hanno espresso una scelta con la dichiarazione dei redditi: 13,8 milioni hanno premiato un’organizzazione specifica, indicandone il codice fiscale, mentre 2,4 milioni hanno espresso una scelta generica, limitandosi a firmare nel riquadro della categoria corrispondente.
Gli importi assegnati
Analizzando i dati messi a disposizione dall’agenzia delle Entrate, relativi agli elenchi dei beneficiari del contributo 2015, emerge innanzitutto che - come già accaduto per il 2014 - non opera più il tetto di spesa che aveva determinato un taglio degli importi spettanti a tutti gli enti negli anni precedenti. Questo è evidente dall’importo medio del 5 per mille erogato, balzato a quasi 35 euro per contribuente, contro i 28 euro del 2013. La stabilizzazione del 5 per mille con la legge 190/2014 ha portato infatti a 500 milioni i fondi disponibili ogni anno per la ripartizione.
Ma veniamo alla distribuzione del contributo. Se, da un lato, la maggior parte delle opzioni espresse in dichiarazione dei redditi si concentra su pochi “eletti”, dall’altro sono ben 21.435 gli enti che incassano meno di mille euro, di cui 995 registrano una sola scelta espressa a loro favore. A questi si aggiungono addirittura 1.848 soggetti che, dopo essersi iscritti agli elenchi dei potenziali beneficiari, non hanno poi ottenuto alcuna devoluzione e restano, pertanto, a bocca asciutta.
La categoria più rappresentata è quella del volontariato che, con quasi 40mila enti e un importo assegnato di 325,8 milioni, rappresenta il principale punto di riferimento per i contribuenti chiamati a scegliere la destinazione del proprio 5 per mille, anche se con un lieve calo delle preferenze rispetto agli anni precedenti.
Seguono i Comuni (8.088, con un incasso di 15,3 milioni di euro) e le associazioni sportive dilettantistiche: gli enti beneficiari in questa categoria sono 7.060, incassano 11,4 milioni e vedono aumentare del 14% le preferenze a proprio favore rispetto al 2013.
In testa alla classifica del 5 per mille 2015 si conferma l’Associazione italiana per la ricerca sul cancro (Airc), che ha ottenuto quasi 65 milioni di euro, seguita - limitatamente alla categoria del volontariato - dalle Onlus Emergency e Medici senza frontiere, a cui comunque vengono assegnati importi nettamente inferiori (rispettivamente 13,4 e 10,2 milioni di euro).
Le scelte generiche
Le scelte generiche abbondano a favore della ricerca sanitaria: sono quasi 994mila su un totale di 1,3 milioni di opzioni per il settore. Il fondo delle scelte generiche va ad arricchire di molto gli enti della parte alta della classifica (si veda anche l’articolo in alto): accade, per esempio, che l’Airc, iscritta nei tre elenchi del volontariato, della ricerca scientifica e della ricerca sanitaria, ottenga 1,65 milioni di scelte esplicite dei contribuenti per un valore complessivo di 45,9 milioni di euro, a cui si aggiungono altri 19 milioni circa di riparto proporzionale legato alle scelte generiche a favore dei tre settori.
Le classifiche
A volte basta un solo donatore di spicco per incidere in modo considerevole sul valore medio della quota Irpef attribuita. I dati contenuti negli elenchi dei destinatari del contributo 2015, rielaborati sotto forma di classifiche (si veda la grafica a destra), mettono in luce alcuni record sui fondi assegnati che spesso riflettono la “ricchezza” delle dichiarazioni dei redditi dei sottoscrittori.
Per esempio, alla Pinacoteca del Lingotto, che raccoglie una selezione di opere provenienti dalla collezione privata di Gianni e Marella Agnelli, vanno cinque opzioni che valgono in media quasi 3.300 euro ciascuna.
All’associazione sportiva di Cremona Atletica Arvedi, presieduta da Giovanni Arvedi, industriale dell’acciaieria che sul territorio vanta quattro stabilimenti e circa 3mila dipendenti, riceve nove scelte da circa 2.850 euro in media ciascuna.
Gli enti locali
Fanno notizia, infine, i 5 per mille destinati agli enti locali: se si rapporta il numero di scelte espresse a favore del proprio Comune, si scopre che i cittadini più generosi sono quelli di Oltressanda Alta (Bergamo), seguiti da quelli di Tonezza del Cimone (Vicenza). Qui oltre il 25% dei residenti sceglie di lasciare il contributo all’ente locale.