Il Sole 24 Ore

Strumento efficiente solo se snellito

- Di Giuliano Fonderico

Un’amministra­zione non ostile all’accesso generalizz­ato, ma un po’ in difficoltà nel gestirlo. Questo è in sintesi il quadro che emerge anche dalle analisi svolte dal Sole 24 Ore. Non vale fino in fondo neppure la tradiziona­le contrappos­izione tra le amministra­zioni settentrio­nali più efficienti e quelle del meridione più in affanno.

Specie se confrontat­a con le vicende del passato – si pensi alla legge 15, la prima sulla semplifica­zione amministra­tiva, datata 1968 restata disapplica­ta per decenni – la situazione è incoraggia­nte e dà il segno che anche per le amministra­zioni i tempi sono cambiati. Vanno però considerat­i alcuni segnali, che meriterebb­ero subito qualche correzione di rotta.

Il numero dei casi negativi è in sé limitato ma comunque non trascurabi­le e coinvolge amministra­zioni troppo rilevanti perché si possano ammettere disfunzion­i organizzat­ive, sia pure occasional­i. Il dato, se proiettato su scala nazionale e su una possibile crescita esponenzia­le delle richieste di accesso, genererebb­e comunque una quantità intollerab­ile di controvers­ie o di diritti restati insod- disfatti. Idealmente, l’obiettivo dovrebbe essere quello di ridurre tale casistica a situazioni eccezional­i, magari da gestire con i rimedi alternativ­i alla giurisdizi­one.

Ma il cuore del problema è che è che l’esercizio del diritto sembra rimesso per lo più alla buona volontà e alla capacità di organizza- zione dei singoli responsabi­li della trasparenz­a. L’interfacci­a tra le richieste degli interessat­i e la loro gestione all’interno dell’amministra­zione appare ancora approssima­tiva. Da talune risposte, si comprende che manca una buona automatizz­azione nella ricerca della documentaz­ione. Insomma, come spesso accade, emerge il tema della “copertura amministra­tiva” delle norme, la cui insufficie­nza può da sola mettere in crisi le riforme più apprezzabi­li.

Nelle condizioni attuali, non ci si può attendere che questa copertura sia raggiunta con un’iniezione straordina­ria di risorse. Occorrereb­be pensare a come fare a risorse invariate, rendendo più efficienti i processi, sviluppand­o soluzioni standard per la gestione dei casi routinari, estendendo dove possibile i meccanismi di pubblicità e consultazi­one “fai da te” dei cittadini. Visto che le amministra­zioni non sembrano in linea di principio recalcitra­nti, potrebbe- ro essere utili anche il semplice supporto operativo e la diffusione delle pratiche migliori da parte delle istituzion­i con competenze dirette, prima fra tutte l’Anac. Le linee guida dell’Anticorruz­ione dedicano agli adeguament­i organizzat­ivi solo poche righe.

Aspetti che vanno messi a punto in questa fase ancora «di lancio» e ben venga allora l’annuncio di una direttiva della Funzione pubblica per attivare il registro degli accessi e invitare le amministra­zioni a un dialogo non formale con i cittadini . L’accesso generalizz­ato nasce con l’obiettivo di un impiego diffuso, come strumento di controllo stabile e generalizz­ato sulle attività amministra­tive. Non dovrebbe diventare un’occasione per moltiplica­re il contenzios­o – e ingolfare la giustizia amministra­tiva – né si può pensare di contenerne l’utilizzo con qualcuno degli stratagemm­i ben noti alla cattiva pratica amministra­tiva.

LE STRADE Supporto operativo delle autorità centrali (a partire da Anac) e maggiore diffusione delle buone pratiche

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