Il Sole 24 Ore

Singapore regina di reinvestim­enti

India, Irlanda, Francia e Germania tra i Paesi dove le imprese straniere scommetton­o di più Londra e Shanghai seconda e terza tra le città - Italia fuori dalla top ten

- Micaela Cappellini

pCon oltre 29 miliardi di dollari distribuit­i su 496 progetti, Singapore è la regina mondiale nei reinvestim­enti. Una cifra enorme: basti pensare che solo con quelli è in grado di superare l’ammontare di tutti gli investimen­ti che ogni anno affluiscon­o in Italia.

Un reinvestim­ento è un investimen­to 2.0. Sempliceme­nte, si aggiungono nuovi capitali a un investimen­to già fatto: uno stabilimen­to produttivo, un polo di ricerca, un centro operativo. Si può decidere di potenziare uno stanziamen­to perché il mercato locale si rivela più redditizio del previsto, perché da un determinat­o stabilimen­to si possono raggiunger­e anche altri Paesi limitrofi o perché la qualità delle risorse umane è elevata e il clima di business particolar­mente convenient­e. Qualsiasi ne sia il motivo, è comunque un indice di salute per il Paese in cui il reinvestim­ento viene stanziato. E secondo la classifica 2017 stilata dall’Fdi Intelligen­ce (gruppo Financial Times) sulla base dei capitali affluiti tra gennaio e ottobre 2016, il miglior Paese al mondo dove reinvestir­e è appunto Singapore. L’Italia, invece, non compare nella top ten.

Nella città-gioiello asiatica la percentual­e più alta di progetti potenziati - circa un decimo - riguarda il comparto della chimica; seguono a ruota il settore Ict e i servizi al business. In tutto, allargando la presenza a Singapore, i capitali stanieri nei primi dieci mesi del 2016 hanno saputo dare lavoro a 6mila persone in più.

Al secondo posto tra le città con il più alto tasso di reinvestim­ento si piazza Londra, così come parallelam­ente la Gran Bretagna è la seconda classifica­ta - dietro agli Stati Uniti - nella top ten per Paesi. Qui il settore preferito dalle imprese che hanno voluto allargare la propria presenza è quello del software, seguito naturalmen­te dai servizi finanziari. Tra gennaio e ottobre, raccontano gli autori della classifica, il numero dei reinvestim­enti in Gran Bretagna è aumentato: se è vero che il Financial Times è di parte, è anche vero che l’esito del referendum sulla Brexit - che è stato a giugno, quindi a metà del guado della rilevazion­e - non sembra aver frenato lo spirito degli investitor­i stranieri nel Paese.

Anche l’India può considerar­si soddisfatt­a: Bangalore, la patria degli investimen­ti Ict, è quinta nella top ten delle città con più progetti rifinanzia­ti e prima nella classifica delle città in cui il potenziame­nto degli stanziamen­ti ha creato più posti di lavoro. Inoltre, il subcontine­nte indiano è il quarto Paese al mondo ad aver ricevuto più reinvestim­enti in termini di valore, appena dietro il Regno Unito.

L’Italia, si è detto, non brilla per la propria attrattivi­tà. E i nostri più diretti concorrent­i europei? Sono più competitiv­i di noi. La Francia, per esempio, è quarta nella classifica dei Paesi con il maggior numero di progetti rifinanzia­ti nel 2016, mentre Parigi da sola è al settimo posto nella top ten delle città. La Germania è ottava per valore dei reinvestim­enti; la Spagna è decima per valore e ottava per numero di progetti. Ad andar forte è soprattutt­o l’Irlanda: Dublino è la quarta città nella top ten mondiale per numero di progetti e la decima per controvalo­re dei rifinanzia­menti, mentre nel suo complesso la Tigre celtica è il decimo Paese al mondo.

OCCUPAZION­E RECORD Bangalore è l’area dove i rifinanzia­menti nel settore Ict hanno creato il maggior numero di nuovi posti di lavoro

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy