Singapore regina di reinvestimenti
India, Irlanda, Francia e Germania tra i Paesi dove le imprese straniere scommettono di più Londra e Shanghai seconda e terza tra le città - Italia fuori dalla top ten
pCon oltre 29 miliardi di dollari distribuiti su 496 progetti, Singapore è la regina mondiale nei reinvestimenti. Una cifra enorme: basti pensare che solo con quelli è in grado di superare l’ammontare di tutti gli investimenti che ogni anno affluiscono in Italia.
Un reinvestimento è un investimento 2.0. Semplicemente, si aggiungono nuovi capitali a un investimento già fatto: uno stabilimento produttivo, un polo di ricerca, un centro operativo. Si può decidere di potenziare uno stanziamento perché il mercato locale si rivela più redditizio del previsto, perché da un determinato stabilimento si possono raggiungere anche altri Paesi limitrofi o perché la qualità delle risorse umane è elevata e il clima di business particolarmente conveniente. Qualsiasi ne sia il motivo, è comunque un indice di salute per il Paese in cui il reinvestimento viene stanziato. E secondo la classifica 2017 stilata dall’Fdi Intelligence (gruppo Financial Times) sulla base dei capitali affluiti tra gennaio e ottobre 2016, il miglior Paese al mondo dove reinvestire è appunto Singapore. L’Italia, invece, non compare nella top ten.
Nella città-gioiello asiatica la percentuale più alta di progetti potenziati - circa un decimo - riguarda il comparto della chimica; seguono a ruota il settore Ict e i servizi al business. In tutto, allargando la presenza a Singapore, i capitali stanieri nei primi dieci mesi del 2016 hanno saputo dare lavoro a 6mila persone in più.
Al secondo posto tra le città con il più alto tasso di reinvestimento si piazza Londra, così come parallelamente la Gran Bretagna è la seconda classificata - dietro agli Stati Uniti - nella top ten per Paesi. Qui il settore preferito dalle imprese che hanno voluto allargare la propria presenza è quello del software, seguito naturalmente dai servizi finanziari. Tra gennaio e ottobre, raccontano gli autori della classifica, il numero dei reinvestimenti in Gran Bretagna è aumentato: se è vero che il Financial Times è di parte, è anche vero che l’esito del referendum sulla Brexit - che è stato a giugno, quindi a metà del guado della rilevazione - non sembra aver frenato lo spirito degli investitori stranieri nel Paese.
Anche l’India può considerarsi soddisfatta: Bangalore, la patria degli investimenti Ict, è quinta nella top ten delle città con più progetti rifinanziati e prima nella classifica delle città in cui il potenziamento degli stanziamenti ha creato più posti di lavoro. Inoltre, il subcontinente indiano è il quarto Paese al mondo ad aver ricevuto più reinvestimenti in termini di valore, appena dietro il Regno Unito.
L’Italia, si è detto, non brilla per la propria attrattività. E i nostri più diretti concorrenti europei? Sono più competitivi di noi. La Francia, per esempio, è quarta nella classifica dei Paesi con il maggior numero di progetti rifinanziati nel 2016, mentre Parigi da sola è al settimo posto nella top ten delle città. La Germania è ottava per valore dei reinvestimenti; la Spagna è decima per valore e ottava per numero di progetti. Ad andar forte è soprattutto l’Irlanda: Dublino è la quarta città nella top ten mondiale per numero di progetti e la decima per controvalore dei rifinanziamenti, mentre nel suo complesso la Tigre celtica è il decimo Paese al mondo.
OCCUPAZIONE RECORD Bangalore è l’area dove i rifinanziamenti nel settore Ict hanno creato il maggior numero di nuovi posti di lavoro