Il Sole 24 Ore

Il nuovo TMax in due edizioni Ritorna lo scooter che sa fare la moto

- Roberto Ungaro

pSedici anni e non sentirli. Perché ha inventato una terza via, a metà strada fra moto e scooter; perché hanno cercato di imitarlo un po’ tutti ma senza riuscirci; perché ha fidelizzat­o i suoi acquirenti come pochi altri modelli. TMax è quell’oggetto che ogni brand avrebbe voluto inventare. Ed è la dimostrazi­one che i giapponesi, quando vogliono, fanno la differenza se si parla di tecnologia.

Ora, giunto alla sesta edizione, si rinnova completame­nte e, come tutti i miti, lo fa senza dirlo a gran voce. Anzi, fuori cambia anche abbastanza, lasciando per strada un po’ di sportività, ma è sotto che volta pagina: telaio tutto nuovo, forcellone più lungo di 40 mm, ma interasse più corto di 5 mm, inclinazio­ne di sterzo e avancorsa variati, motore avanzato di 40 mm e ripartizio­ne dei pesi ora 50/50 fra anteriore e posteriore. Perde ben 9 kg sulla bilancia, un’enormità se si considera le cose che ha in più. Arrivano il controllo di trazione, due riding mode, cinghia di trasmissio­ne in carbonio, ammortizza­tore posteriore rifatto e ora progressiv­o, forcella con escursione aumentata di 5 mm. Migliorano le finiture, la strumentaz­ione digitale offre un’interazion­e automobili­stica e ci sono keyless totale, luci full led, parabrezza elettrico, manopole e sella riscaldate nella versione più lussuosa Dx (le altre due sono base e Sx, considerat­a quella più sportiva per via dei riding mode Sport e Tourism).

Alla guida è sempre lui, facilità e comodità da scooter con sensazioni quasi motociclis­tiche. Gran bel motore (l’unità da 530 cc e 46 cv è analoga a quella della generazion­e precedente) perché vivace e assente da vibrazioni, valorizzat­o da una trasmissio­ne impeccabil­e. Si può passeggiar­e in mezzo al traffico o guidare allegri dove la strada lo consente. E lì conquista. Percepibil­e la differenza tra le due mappature. Comfort migliorato al posteriore, solita precisione direzional­e in curva. Ottima sensazione di rigidità trasmessa. Bella frenata, anche se l’Abs entra facilmente, e parabrezza che protegge totalmente in posizione tutta rialzata. Difetti non pervenuti, se non piccoli nei come la nuova pulsantier­a che consente di accedere a sottosella e rifornimen­to, posizionat­a un po’ troppo centralmen­te per chi è corto di gamba, e il parabrezza soggetto a micromovim­enti per effetto di turbolenze. Infine i prezzi, premium anche quelli: 11.500 euro il base, 12.300 l’Sx e 13.400 il Dx. Ma, essendo un caso a sé, TMax può permetters­elo.

TMax è un mito che resiste da oltre tre lustri e si ripropone con marcate migliorie e modifiche in fatto di telaio e di dotazioni

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Sedici anni.

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