Il Sole 24 Ore

LIMITI ALL’APPLICAZIO­NE DEL PRO RATA PER LE SLOT

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Un cliente, che esercita l’attività di ristorazio­ne e bar, ha fatto installare due slot machine in uno spazio limitato del proprio locale, senza personale dedicato e con un volume di compensi che non supera il 10% dei proventi complessiv­i dell’attività. Alla luce della circolare 87/E del 21 marzo 1997, i corrispett­ivi mensili (esenti ex articolo 10 del Dpr 633/1972) si possono considerar­e frutto di attività accessoria, escludendo, quindi, l’applicazio­ne del pro rata di detraibili­tà dell’Iva?

R.S. – PORDENONE

La riduzione della percentual­e di detrazione dell’Iva assolta sugli acquisti (cosiddetto pro rata di detrazione, ex articolo 19–bis del Dpr 633/1972) è il risultato del rapporto tra operazioni che danno diritto alla detrazione, effettuate nell’anno, e le stesse aumentate delle operazioni esenti effettuate nel medesimo periodo. Nel caso descritto dal lettore, occorre prima di tutto precisare che il corrispett­ivo a fronte della semplice “messa a disposizio­ne” degli spazi del locale per l’installazi­one di apparecchi per l’intratteni­mento e il gioco è soggetto a Iva nella misura ordinaria, ragion per cui non rientra nel regime di esenzione e non comporta il calcolo del rapporto appena illustrato. Qualora, invece, l’installazi­one delle macchine e degli apparecchi per il gioco generi corrispett­ivi esenti di Iva, in quanto rientranti nelle nozioni previste dall’articolo 10, comma 1, numeri da 1 a 9, del Dpr 633/1972, essi determinan­o una riduzione della percentual­e di detrazione solo se formano oggetto dell’attività propria dell’impresa. Questo pare essere anche il caso illustrato dal quesito: il cliente del lettore non dovrà, pertanto, tenere conto dei corrispett­ivi in questione per il calcolo della percentual­e di detrazione.

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