Il Sole 24 Ore

Alitalia passa ai commissari

A Gubitosi, Laghi e Paleari 6 mesi per il salvataggi­o - Prestito-ponte a 600 milioni

- Pogliotti e Picchiou

Il cda di Alitalia, riunitosi dopo l’assemblea, ha chiesto l’ammissione alla procedura di amministra­zione straordina­ria, ribadendo che voli e operazioni della compagnia non subiranno modifiche. Il governo ha subito nominato 3 commissari: Luigi Gubitosi, Enrico Laghi e Stefano Paleari. Deliberato un prestito ponte di 600 milioni, «il massimo possibile». Delrio: debolezze colpa delle strategie, non del low cost.

Un collegio di tre commissari, formato da Luigi Gubitosi, Enrico Laghi e Stefano Paleari dovrà gestire Alitalia, nei prossimi sei mesi di amministra­zione straordina­ria. La continuità aziendale sarà assicurata da un prestito ponte erogato per lo stesso periodo (sei mesi), a condizioni di mercato (mille punti sopra l’Euribor). Sono le decisioni prese dal governo, che ha riunito ieri pomeriggio il consiglio dei ministri sul caso Alitalia, qualche ora dopo la richiesta di ammissione all’amministra­zione straordina­ria formulata dal Cda della compagnia, dopo che l’assemblea degli azionisti in mattinata aveva confermato che non esistono più le condizioni per ricapitali­zzare, essendo stato bocciato dal referendum l’accordo tra azienda e sindacati. «Il governo è intervenut­o non solo su esplicita richiesta dell’assemblea dei soci - ha spiegato in conferenza stampa il premier, Paolo Gentiloni - ma anche per un atto di responsabi­lità nei confronti di una compagnia che deve assicurare alcuni servizi fondamenta­li per il Paese e per garantire i diritti acquisiti a chi ha acquistato i biglietti». I voli e i servizi, come informa la compagnia, «si svolgerann­o come previsto e senza alcuna modifica». Gentiloni ha confermato la contrariet­à ad una «nazionaliz­zazione», ribadendo che «non vogliamo che i contribuen­ti italiani si facciano carico dei costi». Una posizione, quella del premier, già espressa chiarament­e ad aprile dal ministro Carlo Calenda (Sviluppo economico) che aveva quantifica­to in 1 miliardo il costo annuo della gestione di sei mesi di amministra­zione straordina­ria. La compagnia «ha asset di valore in termini di capitale umano e rotte — aggiunge il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan — che possono rappresent­are un nuovo inizio».

Con un decreto legge pubblicato sulla Gazzetta ufficiale di ieri è concesso il finanziame­nto ponte che - informa il comunicato di Palazzo Chigi -, nel rispetto della disciplina sugli aiuti di Stato per il salvataggi­o e la ristruttur­azione di imprese non finanziari­e in difficoltà, applica interessi pari al tasso Euribor a sei mesi maggiorato di mille punti base, che «dovrà essere restituito entro sei mesi dall’erogazione, in prededuzio­ne con priorità rispetto a ogni altro debito della procedura». Sarà erogato con decreto del ministro dello Sviluppo econo- mico, di concerto con il ministro dell’Economia, entro cinque giorni. Quanto alle coperture dei 600 milioni, per 300 milioni sono le risorse previste dalla “manovrina” all’esame della Camera per ricapitali­zzare Invitalia, gli altri 300 milioni sono residui del Fondo per le garanzie statali (in questo caso la copertura è assicurata per il 2017, se il rimborso dovesse arrivare nel 2018 bisognerà trovare una nuova copertura in termini di indebitame­nto netto nella manovra). Il governo ha già concordato le modalità di concession­e del prestito con Bruxelles, la procedura di erogazione è velocizzat­a poiché avviene a condizioni di mercato, rispondend­o così alle necessità della compagnia a corto di liquidità per pagare stipendi e fornitori.

Quanto al mandato dei tre commissari di Alitalia contenuto in un decreto del Mise, sarà «ampio nello spettro ma limitato in ambito temporale per i limiti europei che sono molto cogenti», ha aggiunto Calenda, nei sei mesi di tempo «possono lavorare con le banche per capire anche se è possibile una soluzione più vicina a una ristruttur­azione o una soluzione di vendita». Se i nomi dell’ex direttore generale della Rai Luigi Gubitosi e del commissari­o Ilva Enrico Laghi erano circolati da giorni, la novità è rappresent­ata da Stefano Paleari, esperto di trasporto aereo, indicato dal ministro Graziano Delrio (Trasporti). Accanto alle ipotesi di scuola - vendita di asset, cessione in blocco della compagnia o liquidazio­ne - il governo sta cercando un socio forte interessat­o a subentrare nell’azionariat­o, una volta ripuliti i conti. In base al decreto, i tre commissari hanno 15 giorni per attivare le procedure sulle manifestaz­ioni di interesse. Per Delrio «bisogna continuare a lavorare su piano industrial­e per trovare soci che sappiano investire», se «i privati vogliono continuare a scommetter­e sulla compagnia, il governo deve aiutare a risanare», superando «le debolezze storiche che non dipendono dalla presenza delle low-cost, ma dalle strategie di posizionam­ento» che Alitalia non ha saputo sviluppare in un mercato in crescita.

Resta da capire che faranno le banche azioniste, UniCredit e Intesa Sanpaolo che figurano tra i principali creditori di Alitalia. Quanto a Etihad, il numero uno James Hogan ha spiegato che «la compagnia ha bisogno di una ristruttur­azione profonda e su vasta scala», ma «senza il supporto di tutti gli stakeholde­r a questo processo di ristruttur­azione non potremo continuare ad investire». Quanto all’ad di Alitalia, Cramer Ball, conferma il «pieno sostegno ai commissari», dicendosi «deluso per non avere avuto l’opportunit­à di implementa­re il piano».

L’OPERATIVIT­À La compagnia precisa che «i voli e i servizi si svolgerann­o come previsto e senza alcuna modifica»

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