Auto, il calendario di aprile penalizza le vendite: primo stop dopo 3 anni
Per Fca dati migliori della media grazie alle performance di Alfa Romeo e Maserati
Dopo tre anni di crescita ininterrotta e il +18,16% di marzo, le vendite di auto nuove in Italia hanno registrato ad aprile il primo stop dopo tre anni: - 4,6% rispetto allo stesso mese 2016. È l’effetto del calendario: due giorni lavorativi in meno e ponte del 25.
Una battuta d’arresto per il mercato dell’auto ad aprile. In Italia le immatricolazioni il mese scorso sono state 160.359, il 4,62% in meno rispetto ad un anno fa. Il calo è determinato sostanzialmente dal calendario: due giorni lavorativi in meno rispetto allo stesso mese del 2016 e due ponti ravvicinati, 25 aprile e Primo maggio. Il risultato di aprile segue un marzo da record (+18,16%) ma non pregiudica comunque la performance del primo quadrimestre dell’anno: da gennaio ad aprile le immatricolazioni sono comunque cresciute del 7,96% in Italia, a quota 743.321 autovetture.
Il Gruppo Fiat Chrysler accusa il colpo e segna un calo del 4,02%, da 48.846 a 46.88 immatricolazioni. Considerando l’intero periodo però Fca fa meglio del mercato e tra gennaio ed aprile cresce del 9,62%, a quota 219.232 immatricolazioni, con una quota di mercato al 29,49 per cento. Fiat Chrysler poi ha chiuso la giornata in calo in Borsa (-4,2%) a causa del risultato sul mercato americano dove il Gruppo ha registrato una contrazione del 7% delle immatricolazioni il mese scorso, a quota 177.441 unità. Negli Usa Volkswagen è cresciuta ad aprile dell’1,64% rispetto allo stesso mese del 2016 raggiungendo le 27.557 vetture.
In linea generale quasi tutti i brand automobilistici in Italia hanno chiuso il mese di aprile con il segno meno. Fanno eccezione Alfa Romeo, che fa un balzo del 46,63%, Maserati che raddoppia le vendite, da 108 a 221 vetture in Italia, Renault (+13,85%), Suzuki (+26,06%), e poi Bmw, Citroen, Dacia e Skoda, con aumenti tra il 7,22 e l’1,98%. Volkswagen, con 11.063 auto immatricolate, cala di quasi 13 punti, Peugeot perde il 7,83%, Ford chiude il mese in Italia con il 4,07% di immatricolazioni in meno, Opel segna -10,68% e Mercedes lascia sul campo oltre 7 punti percentuali.
Un giorno lavorativo in meno, stimano gli operatori, pesa tra il 4 e il 5% delle vendite. Aprile dun- que, in condizioni diverse, avrebbe potuto raggiungere un risultato positivo, in linea con l’andamento annuale. Il risultato del mese scorso dunque non modifica le previsioni degli operatori sul mercato auto in Italia. Per Gian primo Quagliano, a capo del Centro Studi Promotor, nel 2017 si dovrebbero superare i due milioni di immatricolazioni. «Il mercato mantiene la propria effervescenza nell’area delle immatricolazioni a società – spiega Michele Crisci, nuovo presidente Unrae, l’Associazione delle Case automobilistiche estere - mentre iniziano a flettere gli acquisti dei privati». Grazie ad un primo trimestre già più alto delle aspettative e al miglioramento dello scenario macroeconomico, aggiunge Crisci, l’Unrae conferma la previsione a favore di un mercato Italia che sfiorerà i due milioni di immatricolazioni (1.996.000 vetture, in crescita del 9,3% sul 2016).
Il primo segno negativo dopo 34 mesi consecutivi in crescita non è considerato un fattore preoccupante dal mondo dell’automotive in capo all’Anfia. «Il miglioramento del clima di fiducia dei consumatori, il calo dei prezzi dei carburanti e la buona performance delle vetture italiane, con sei modelli nella top ten mensile delle auto più vendute, fanno ben sperare per il mantenimento di volumi di mercato in linea con le previsioni nei mesi a venire» sottolinea il presidente dell’Anfia Aurelio Nervo. Per le concessionarie riunite in Federauto l’Italia sta comunque facendo numeri da «pre-crisi» anche se il presidente Filippo Pavan Bernacchi prevede «che da qui a fine anno assisteremo a una decelerazione della crescita» con un 2017 che potrà concludersi con un incremento del +8% sul 2016.
Quanto al peso dei privati sul mercato, la rilevazione dell’Unrae evidenzia un calo degli acquisti: -17,1% a confronto con l’incremento del 14% dello stesso mese nel 2016, con una quota di mercato scesa al 53,9%. Dall’altro lato, come sottolinea il Centro Studi Promotor, il noleggio a lungo termine, soluzione per l’acquisto delle auto utilizzata prevalentemente nelle flotte aziendali, sta prendendo piede tra i privati. Dalle rilevazioni condotte risulta che i concessionari che hanno venduto a società di noleggio vetture destinate al noleggio a lungo termine per privati siano passati dal 14,9% del 2015 al 30,7% del 2017.
GLI INDICATORI Nervo (Anfia): le prospettive di mercato rimangono ben intonate grazie anche ai segnali di fiducia dei consumatori