Il Sole 24 Ore

Giovani disoccupat­i al 34,1% ma ai minimi dal 2012

Tra i 15 e 24 anni disoccupaz­ione al 34,1% ma ai minimi dal 2012

- Davide Colombo

A fine marzo, 90 giorni dopo la fine degli sgravi del Jobs act, la disoccupaz­ione è in lieve aumento all’11,7%. In calo quella giovanile ai minimi da febbraio 2012 ma ancora al 34,1%.

A fine marzo, ovvero a 90 giorni dalla chiusura degli sgravi generalizz­ati che accompagna­vano il Jobs act, l’occupazion­e è segnalata in calo tra gli ultracinqu­antenni (-55 mila) e in lieve aumento nelle restanti classi d’età, in particolar­e le più giovani (+44mila tra i 15-34enni). Cresce il numero di lavoratori dipendenti (+63mila), sia permanenti (+41 mila) sia a termine (+22 mila), mentre calano di 70mila unità gli autonomi. Alla luce di queste dinamiche congiuntur­ali, Istat parla di un tasso di occupazion­e stabile al 57,6% e un tasso di disoccupaz­ione in crescita di un decimale rispetto a febbraio (all’11,7%) e in calo sempre di un decimale se si confronta il primo trimestre dell’anno con l’ultimo del 2016. Secondo le stime programmat­iche del Governo, il tasso di disoccupaz­ione dovrebbe stabilirsi attorno all’11,5% nella media d’anno per poi calare all’11,1% nel 2018.

In marzo nell’Eurozona il tasso di disoccupaz­ione è stato pari al 9,5%, il dato più basso dall’aprile del 2009 (8% nell’Ue a 28; il più basso dal gennaio 2009). Il tasso di disoccupaz­ione è calato, su base congiuntur­ale, in 23 paesi dell’Unione, rimasto stabile in due (Francia e Austria) in aumento in tre (Italia, Danimarca e Lituania).

Commentand­o questo quadro statistico, il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, è ripartito dal calcolo dei nuovi occupati registrati dal febbraio 2014, ovvero dall’insediamen­to del Governo Renzi: sono cresciuti di 734.000 unità. «Tenuto conto delle dinamiche demografic­he - ha commentato in una nota - nel corso dell’ultimo anno l’occupazion­e aumenta in tutte le fasce di età. Nel saldo degli occupati si evidenzia una crescita del lavoro dipendente, in particolar­e quello stabile. Torna a ridursi l’area degli inattivi che diminuisco­no di 34.000 unità in un mese e di 390.000 in un anno. Continua a migliorare la situazione del mercato del lavoro giovanile: proseguono la discesa del tasso di disoccupaz­ione, che con il 34,1% si colloca al livello più basso dal febbraio 2012, e la crescita del tasso di occupazion­e, che sale al 17,2%, il livello più alto dal novembre 2012, con un aumento di 24.000 occupati nell’ultimo mese».

È da registrare, sul fronte di chi ha perduto un lavoro e ne cerca un altro, che per la prima volta dal 2004, anno di partenza delle serie storiche omogenee, il numero dei disoccupat­i over 50 ha superato quello dei giovani. A marzo risultavan­o senza lavoro e in cerca 576mila persone di quell’età, 59.000 in più rispetto a febbraio e 103.000 in più ri-

L’ANALISI Poletti: «Nel saldo degli occupati si evidenzia una crescita del lavoro dipendente, in particolar­e quello stabile»

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