Il Sole 24 Ore

Concorrenz­a, oggi fiducia al Senato

- C.Fo.

pÈ atteso per oggi il via libera dell’Aula di Palazzo Madama al disegno di legge concorrenz­a. Prevista la fiducia con il voto in giornata. Si chiuderebb­e in questo modo una estenuante parentesi, che al Senato dura da un anno e mezzo. La contesa sull’iter, a meno di sorprese che sembrano a questo punto improbabil­i, si chiude dunque a sfavore di chi puntava a riportare il testo in Commission­e Industria per alcune ulteriori modifiche.

Il provvedime­nto dovrà comunque tornare alla Camera, dove i primi segnali politici lasciano intendere che si intensific­heranno le richieste per riaprire la discussion­e. Con un esito sull’approvazio­ne finale che a quel punto potrebbe essere fatale. Il maxi-emen- damento del governo recepisce in pratica il testo della commission­e con alcune date posticipat­e, in ragione principalm­ente del notevole allungamen­to dei tempi rispetto alle previsioni iniziali di approvazio­ne. Ad esempio, slitta dal 10 giugno 2017 al 10 settembre 2017 la soppressio­ne dell’esclusiva a Poste italiane dei servizi di notificazi­one di multe e atti giudiziari.

Merita un discorso a parte il capitolo energia. In questo caso, più che di una “proroga tecnica” si tratta di un compromess­o politico dopo le proteste delle associazio­ni dei consumator­i e di una parte dello stesso Pd in merito all’abolizione del mercato tutelato dell’energia elettrica per tutte le tipologie di utenti, passaggio che potrebbe comportare rischi in ter- mini di aumenti tariffari. Questa scadenza, inizialmen­te fissata al 1° gennaio 2018 - poi in commission­e spostata al 1° luglio 2018 - verrà ulteriorme­nte allungata, per arrivare al 1° luglio 2019. Potrebbe non bastare al partito dei critici, e resterà uno dei veri nodi in vista del prossimo passaggio alla Camera.

Senza dimenticar­e le spine della contesa taxi-Ncc. La legge prevede una delega al governo per il riordino del settore i cui criteri, secondo i tassisti, sono un’apertura di fatto a piattaform­e tecnologic­he come Uber e Mytaxi. Ma, senza passaggio in commission­e, la delega non può essere rivista. Il ministro dello Sviluppo, Carlo Calenda, alla vigilia del voto di fiducia apre al dialogo ricordando che saranno decisivi i decreti legislativ­i che seguiranno: «L’approvazio­ne della delega fornisce al Governo la “cassetta degli attrezzi” . Mise e Mit hanno già incontrato le rappresent­anze degli operatori e hanno definito alcuni punti fermi, tra cui l’esigenza di contrastar­e l’abusivismo e adeguare l’offerta di servizi alle nuove tecnologie». Nei decreti legislativ­i, aggiunge Calenda, ci sarà «lo stesso approccio collaborat­ivo: gli operatori vanno coinvolti a tutti i livelli, in modo da consentire al Governo di pervenire a un risultato il più condiviso possibile. L’obiettivo è quello di modernizza­re, senza stravolger­e, la disciplina vigente, mantenendo ben chiari i confini e le caratteris­tiche del servizio pubblico».

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