Il Sole 24 Ore

Macron mantiene il distacco (20 punti) da Marine Le Pen

- Marco Moussanet

Certo, ogni appuntamen­to elettorale ha una componente di incertezza e l’andamento del dibattito televisivo di questa sera può ancora spostare dei voti, ma insomma, la partita delle presidenzi­ali francesi pare ormai giocata. I sondaggi realizzati dopo l’alleanza tra Marine Le Pen e il leader sovranista Nicolas Dupont-Aignan – la cui scelta è stata peraltro criticata da alcuni dirigenti del suo partito - confermano il netto, apparentem­ente incolmabil­e, vantaggio di Emmanuel Macron (al 59-60%) sulla sua avversaria. E a chi dubita dell’affidabili­tà delle rilevazion­i va ricordato che quelle sul primo turno si sono dimostrate assai precise.

Al di là del distacco già acquisito il 23 aprile, secondo gli esperti di flussi elettorali l’ex ministro dell’Economia avrebbe una riserva di consensi largamente superiore a quella della Le Pen. Il 90% di chi è intenziona­to a votare per Macron sarebbe inoltre sicuro della propria scelta. Neppure una forte astensione (stimata intorno al 25%) dovrebbe quindi ostacolare la trionfale marcia di Macron verso l’Eliseo.

Tanto più che la Le Pen pare tutt’altro che immune da qualche incidente di percorso, più o meno grave. Più grave è per esempio la confusione che ormai regna all’interno del Front National intorno alla questione – ovviamente cruciale – dell’abbandono dell’euro. Tra tifosi di una linea dura nei confronti dell’Unione europea (e di Berlino), guidati da Floran Philippot, e quelli di un approccio morbido alla questione, capeggiati da Marion Maréchal Le Pen, nipote di Marine.

Meno grave, ma alquanto imbarazzan­te, è quello delle frasi “rubate” a un discorso di Fillon. Nel suo intervento del 1° maggio a Villepinte, la Le Pen ha ripreso – praticamen­te parola per parola – ben quattro passaggi del testo che il candidato della destra aveva letto quindici giorni fa a Puy-en-Velay (parole scritte in realtà da uno dei “ghostwrite­rs” di Fillon, Paul-Marie Couteaux). Se ne sono accorti per primi gli animatori dell’account Twit- ter “ridiculeTv”, ritenuto vicino a Fillon, che hanno immediatam­ente messo in circolazio­ne (su YouTube) un video con quei passaggi dei due discorsi in contempora­nea. La Le Pen ha spiegato di averlo fatto volutament­e, per «strizzare l’occhio agli elettori di Fillon, con i quali abbiamo molto in comune». Ma, in assenza di citazione, assomiglia molto a un plagio, quindi a una figuraccia.

A quattro giorni dal ballottagg­io, si stanno intanto moltiplica­ndo le prese di posizione a favore di Macron. Anche, fatto abbastanza inusuale, da parte di esponenti di primo piano del mondo imprendito­riale, terrorizza­ti dall’impatto che potrebbero avere un’uscita dall’eurozona (e quindi dalla Ue) e le misure protezioni­stiche an-

CAMPAGNA ELETTORALE La leader del Front national accusata di aver fatto copia e incolla di un discorso di François Fillon per spostarsi al centro

nunciate dalla Le Pen. Dopo il numero uno di Airbus, Tom Enders, sono intervenut­i tra gli altri Martin Bouygues, MichelEdou­ard Leclerc (del gruppo della grande distribuzi­one), Antoine Frérot (Veolia), JeanDomini­que Senard (Michelin), Jean-Pierre Clamadieu (Solvay), Jean-Baptiste Rudelle (Criteo).

Un “endorsemen­t” è arrivato persino dall’ex ministro delle Finanze greco, il “movimentis­ta” Yanis Varoufakis. Insieme a una critica esplicita a Mélenchon per la sua decisione di non dare indicazion­i di voto al secondo turno. Decisione peraltro in linea con l’orientamen­to dei militanti della “France insoumise”: dei 430mila iscritti consultati online, hanno risposto in 243mila e solo il 35% di loro ha annunciato che voterà Macron; il 36% preferisce la scheda bianca e il 29% l’astensione. Numeri che in realtà lasciano il tempo che trovano. Secondo i sondaggi, il 52% degli elettori di Mélenchon al primo turno (oltre 7 milioni) voterà per Macron.

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