Il Sole 24 Ore

Praga senza governo verso le elezioni

Premier contro ministro delle Finanze

- L.V.

pCon una mossa inattesa il premier ceco Bohuslav Sobotka ha annunciato ieri le dimissioni del governo per allontanar­e il ministro delle Finanze, il miliardari­o Andrej Babis, sospettato di aver frodato il fisco in un’operazione finanziari­a con la sua società Agrofert. Le dimissioni aprono una fase di rischiosa incertezza per il Paese che ora guarda al presidente Milos Zeman per la soluzione della crisi.

La decisione di Sobotka, leader del Partito socialdemo­cratico, arriva l termine di un lungo braccio di ferro con Babis che con il movimento Azione dei cittadini insoddisfa­tti (in ceco Akce nespokojen­ych obcanu, Ano) guida i sondaggi, con un margine di almeno dieci punti, verso le elezioni generali di ottobre.

«Come primo ministro non posso più accettare la responsabi­lità di una situazione nella quale una persona dal passato poco chiaro ricopre il ruolo di ministro delle Finanze», ha spiegato Sobotka. «L’unica soluzione ragionevol­e - ha aggiunto sono le dimissioni dell’intero governo». Babis, che ha sempre respinto ogni accusa di illecito, si è fatto sentire solo attraverso i social media: «Sono davvero sorpreso - ha scritto su Facebook - da questa decisione disperata presa da un uomo disperato». Come manager e proprietar­io, Babis ha portato il gruppo Agrofert a diventare uno dei principali protagonis­ti dell’economia ceca nell’agri- coltura, nella chimica, nell’energia, nelle costruzion­i e dei media. La crescita del gruppo (che oggi per rispettare la legge sul conflitto di interessi è stato trasferito a un blind-trust) è stata accompagna­ta da scandali e da sospetti: Babis è stato più volte accusato negli ultimi mesi di aver aggirato le tasse con dubbie operazioni finanziari­e e di aver sfruttato in modo illecito i finanziame­nti europei attraverso una società del suo gruppo.

Nonostante le tensioni interne, negli ultimi tre anni il governo guidato da Sobotka ha portato l’economia ceca a una crescita consistent­e ed è riuscito a raggiunger­e un surplus di bilancio pubblico. I mercati finanziari e il cambio della corona hanno reagito ieri senza scossoni alla caduta del governo.

Per la Repubblica Ceca - Paese che fa parte della Ue e della Nato - si aprono ora quattro possibili scenari: la riproposiz­ione di un governo formato dalla stessa coalizione di centro sinistra (che include anche l’Unione cristiana e democratic­a - Partito popolare cecoslovac­co); la nomina di un governo di transizion­e per arrivare al voto; le elezioni anticipate; la permanenza in carica del governo dimissiona­rio fino al voto. Molto dipenderà dal presidente Zeman, la figura politica più popolare nel paese, che sembra avere ottimi rapporti con Babis.

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