L’Alfa Romeo aumenta i volumi a Cassino
Lo stabilimento Fiat Chrysler di Cassino spinge sull’acceleratore e aumenta i volumi giornalieri. Mentre il mercato registra un balzo nella vendita di vetture Alfa Romeo. Da domani nel polo dove si producono le Giulia e il suv Stelvio, oltre alla Giulietta, si imbocca la salita produttiva e si passa da 280 a 300 vetture prodotte per ogni turno di lavoro. La direzione sembra quella indicata da Sergio Marchionne nella presentazione dei dati finanziari FCA del primo trimestre: mettere sul mercato 230mila tra Maserati (60mila) e Alfa Romeo. Un risultato che nelle previsioni dell’amministratore delegato arriverà grazie al traino dell’ultimo modello del Biscione, lo Stelvio, grazie alla Giulia e senza sottova- lutare la tenuta dei volumi della piccola di casa, la Mito, prodotta a Mirafiori e salita, secondo la rilevazione curata dalla Fim Cisl, dalle 3.300 unità prodotte nel primo trimestre 2016 alle 4.900 dei primi tre mesi del 2017.
Il mercato dal canto suo ha registrato un balzo delle vetture Alfa Romeo del 46,63% in aprile, a confronto con lo stesso mese dell’anno scorso. Un risultato che nei primi quattro mesi dell’anno si traduce in un aumento delle im- matricolazioni del 35,7 per cento. Il risultato fa il paio con la percentuale di crescita delle immatricolazioni registrata nel mese di marzo, pur con due giornate lavorative in meno. Segno che all’effetto della Giulia sulle vendite si sta affiancando quello dello Stelvio, la più venduta della sua categoria con una quota dell'11,8%.
Nenche due settimane fa, il 20 marzo, a Cassino è partito il secondo turno sulla linea dove nascono Giulia e Stelvio, con una media di produzione intorno alle 250/260 unità a turno. Ora in settimana l’ulteriore salita produttiva in linea. Il passaggio ai due turni ha portato nello stabilimento di Cassino oltre un migliaio di addetti in aggiunta ai 4.300 in dotazione. Tra loro 330 sono addetti in missione temporanea prove- nienti da Pomigliano, altri 850 sono nuovi assunti con contratti in somministrazione. Il piano Alfa Romeo resta al centro dell’attenzione per le ricadute, industriali e sindacali, negli stabilimenti italiani del Gruppo. A cominciare da Pomigliano dove nelle prossime settimane dovrebbe sciogliersi la riserva sulla futura mission produttiva dello stabilimento con l’addio alla Panda annunciato da Marchionne nei mesi scorsi. A giugno scadrà l’accordo sui contratti di solidarietà, da ridiscutere a maggio. Ma anche Mirafiori potrebbe affiancare un nuovo modello Alfa Romeo al Levante della Maserati, per saturare gli impianti e chiudere con gli ammortizzatori sociali.
LO SCENARIO Nello prossime settimane sarà definita anche la futura mission industriale dello stabilimento di Pomigliano d’Arco