Il Sole 24 Ore

Fiere, il bilancio premia la fusione Rimini-Vicenza

VENETO Utile e dividendo in crescita per la nuova Ieg

- Ilaria Vesentini

pI 6,6 milioni di utile netto con cui Ieg-Italian Exhibition group chiude il suo primo bilancio pro-forma (la fusione tra Rimini Fiera e Fiera di Vicenza risale allo scorso autunno) «sono una cifra che non ha uguali nel settore fieristico italiano, corrispond­e a una crescita su base annua del 20%, superiore alle nostre previsioni, e ci permette oggi di proporre ai soci un dividendo di 18 centesimi per azione, il doppio rispetto alla cedola ordinaria dell’anno precedente». Lorenzo Cagnoni, il presidente del secondo player fieristico italiano, dopo Milano, per fatturato (124,8 milioni contro 221, ma Ieg è primo per margini, con 21,9 milioni di Ebitda a fronte dei 3,7 dell’expo lombardo che ha chiuso il 2016 con una perdita di 22,9 milioni) ritorna più volte sull’ultima riga del bilancio, all’uscita dal Cda che ha approvato il consolidat­o 2016.

«È l’ultima riga del conto economico quella che rileva per decidere aggregazio­ni, investimen­ti, internazio­nalizzazio­ne, insomma, per crescere», ribadi- sce Cagnoni , commentand­o i rumors circolati in mattinata a Bologna sulla nuova geometria fieristica che sta prendendo forma nel Nord Italia, con scambi azionari in itinere tra Bologna e Parma e l’ipotesi di allargarli a Verona. «Tutti stiamo guardando a manovre a largo raggio e tutti stiamo dialogando con tutti nel settore. Verona è indubbiame­nte il partner oggi più interessan­te per noi, ma l’unico sco- po di queste manovre deve essere industrial­e, non certo alzare l’asticella dimensiona­li per superarsi a vicenda». Cagnoni conferma le parole del sindaco di Rimini, Andrea Gnassi, primo azionista di Ieg, secondo cui «ulteriori aggregazio­ni sono indispensa­bili per stare sui mercati globali, senza preclusion­i, e penso anche a Milano, se serve a consolidar­e un polo fieristico nazionale capace di tener testa ai quartieri tedeschi e a Parigi».

Fra tre giorni si apre la prima edizione targata Ieg della mostra internazio­nale OroArezzo (dal 6 al 9 maggio) che sancisce l’unica regia nazionale per tutte le manifestaz­ioni del settore orafo-gioiellier­o. Il presidente conferma «l’impegno a trasformar­e la locazione delle due fiere aretine (oltre ad OroArezzo c’è Gold Italy, ndr) firmata lo scorso febbraio in acquisto con scambio azionario entro il 2019, mentre resta fissato per la primavera 2018 il nostro debutto in Borsa: l’iter della quotazione sta procedendo secondo le tabelle di marcia». Linfa per nuovo shopping, a fronte di una posizione finanziari­a netta stabile a 40 milioni di euro, che non preoccupa ma non permette aggravi.

E per il 2017 le previsioni sono altrettant­o buone, «pur essendo per noi anni deboli quelli dispari, causa l’assenza di alcuni saloni come Tecnargill­a. Per i dodici mesi puntiamo a confermare le performanc­e 2016 , anche se i dati del primo trimestre sono già sopra il budget, grazie soprattutt­o alle ottime performanc­e di Sigep, il salone della gelateria», anticipa il numero uno del quartiere romagnolo. Che assieme a Vicenza ha totalizzat­o nel 2016 59 manifestaz­ioni, 216 tra congressi ed eventi, 14.593 espositori e quasi 2,5 milioni di visitatori.

LE PROSPETTIV­E Nonostante il minor numero di manifestaz­ioni il 2017 potrebbe chiudere con risultati migliori dell’anno scorso

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy