Il pacchetto-ricerca traina la crescita delle biotecnologie
Decisivi i nuovi incentivi
pÈ il momento delle biotecnologie. A sentire il presidente dell’associazione imprenditoriale di riferimento, Assobiotec, che fa parte di Federchimica, Riccardo Palmisano, «oggi in Italia convergono una serie di elementi potenzialmente positivi, primo tra tutti un impegno del governo centrale nella direzione che come associazione vocata all’innovazione abbiamo da sempre auspicato». Tra i riferimenti, ieri, all’assemblea annuale (a cui erano presenti tra gli altri anche Diana Bracco, Stefano Firpo, Mario Melazzini e Stefano Paleari) Palmisano ha indicato il riconoscimento dello status di start up e Pmi innovativa, il credito di imposta stabile sulla ricerca e sviluppo, il patent box, l’iper e il super ammortamento del piano Industria 4.0, i 113 miliardi di risorse che la legge di Bilancio ha assegnato al Servizio sanitario nazionale.
Assobiotec, che ieri ha voluto ricordare il professor Riccardo Cortese, a cui è stato assegnato l’Assobiotec award, indica come priorità due sfide per il paese. La prima è lo Human technopole, la seconda è l’Ema. Per Palmisano «Human Technopole ed Ema a Milano significherebbe l’unione di due grandi investimenti strategici, due progetti di alto profilo. Ma soprattutto rappresenterebbe la conferma che il Paese ha deciso di fare sul serio nel puntare su eccellenza scientifica e tecnologica». Diana Bracco, che ieri si è presentata con il cappello di presidente del cluster Alisei, è ottimista ma «sulla possibilità di portare l’agenzia europea del farmaco a Milano bisogna fare presto. Siamo molto in ritardo». «E il fare presto - ha aggiunto- è un appello rivolto al Governo, alla Regione, al Comune ed a tutti i soggetti coinvolti in questa vicenda. Ci stiamo avviando verso la fase cruciale. Entro giugno sa- premo come operare e poi in autunno avverrà la scelta. Da noi, ad esempio, si dovrebbe procedere con il formalizzare quella cabina di regia che nei fatti già esiste. In questa fase ci sono molte lobby che si stanno muovendo, ciascuna per la loro città o Pa-
LO SCENARIO Palmisano (Assobiotec): vincere la sfida di Ema e Human Technopole può dare un ulteriore slancio al settore
ese. Sono molti forti le candidature del nord Europa». Per questo Milano, secondo Bracco, deve «valorizzare una serie di cose come ad esempio la realizzazione di Human Technopole che diventerà uno strumento di grande attrazione. E poi c’è la parte culturale di Milano che ancora non è entrata nel dossier».
La fotografia della bioeconomia in Italia parla di un fatturato complessivo di 251 miliardi di euro e di 1,65 milioni di occupati. Il biotech in senso stretto, nel 2015, ha generato un fatturato di 10,5 miliardi di euro e, secondo l’analisi di Assobiotec ed Enea, le imprese attive in Italia a fine 2016 erano 541 rispetto alle 553 del 2015. Palmisano parla di un settore «attivo, ad alto tasso di innovazione e strategico per la crescita economica futura. Nel 2016 abbiamo avuto una crescita del fatturato ma il valore è ancora basso rispetto a Paesi come gli Stati Uniti». Un segnale che mostra come sia indispensabile superare alcune condizioni strutturali che limitano lo sviluppo del comparto, tra cui spicca, per esempio, dice Palmisano «la carenza di soggetti di venture capital specializzati».