Carige, la Borsa punta sul piano-Npl
Il titolo sale di oltre il 2% a Piazza Affari
pGiova a Banca Carige l’accelerazione, annunciata venerdì scorso, sulla cessione della prima tranche da 950 milioni di non performing loans. Ieri il titolo dell’istituto genovese ha segnato, a piazza Affari, un rialzo del 2,04%, arrivando a 0,26 euro. Sempre ieri la banca ha varato la prevista revisione organizzativa che contempla l’attivazione di 11 aree commerciali (due delle quali su Genova) e tre direzioni di mercato. Al termine della riunione dell’ultimo cda, il 28 aprile scorso, Carige ha annuciato di aver approvato la cessione in tempi brevi, precisamente entro il 30 giugno, di 950 milioni di Npl a «un veicolo di cartolarizzazione con utilizzo della garanzia dello Stato italiano sulla tranche senior (Gacs)». Il valore di cessione, è stato precisato, sarà «almeno in linea con le previsioni di piano» (30% del valore nominale).
Il cda ha poi esaminato le pro- poste di «cinque primarie banche di standing internazionale», e ha conferito mandato all’ad, Guido Bastianini, «per la finalizzazione degli incarichi» a due di queste istituti «per l’assistenza nell’attività di definitiva strutturazione ed esecuzione delle operazioni di aumento di capitale (da 450 milioni, ndr) e di scissione del ramo d’azienda comprensivo del residuo portafoglio di sofferenze (del valore di altri 2,4 miliardi circa, ndr) ». Gli analisti di Icbpi, riporta Radiocor, notano come «questa prima operazione dovrebbe fare emergere valori di dismissione nell’interno del 30% del gross book value, con una perdita dell’ordine di circa il 10% del book value, in linea con i valori impliciti nelle nostre stime 2017».
Fonti vicine al dossier, peraltro, rilevano che la banca punterebbe a un valore anche maggiore del 30%, che è quello ottenuto, per la cessione delle proprie sofferenze, dalla Popolare di Bari. Carige, sempre secondo queste fonti, conterebbe sul fatto che gli Npl della prima tranche riguardano aziende principalmente del centro Nord e possono inoltre confidare in tempistiche di recupero migliori del Sud, dovute anche a una maggior celerità delle procedure giudiziarie. La speranza è quindi che la minusvalenza da portare a bilancio si aggiri, alla fine, intorno al 9%.
Ieri, peraltro, è partita la riorganizzazione della banca con l’attivazione di tre direzioni di mercato, cioè retail, corporate e private e di 11 aree commerciali. Queste ultime sono: Genova Ponente, Genova Levante (che copre il territorio da Chiavari al capoluogo), Savona e Imperia, La Spezia e Carrara, Toscana, Veneto, Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte, Centro (con Lazio, Sardegna e le filiali in dismissione di Marche e Puglia) e, infine, Sicilia.