Il Sole 24 Ore

Fincantier­i spinge sulla diversific­azione di Vard

Nuova commessa per una nave da ricerca che sarà costruita per l’industr iale norvegese Rokke

- Celestina Dominelli

pIn attesa che il prezzo del petrolio riprenda quota stabilment­e sostenendo il recupero di settori strettamen­te collegati come l’offshore, Fincantier­i procede lungo la strada della diversific­azione per le attività della controllat­a Vard, zavorrata dal mini-barile come l’intero comparto. Così la società - di cui il gruppo guidato da Giuseppe Bono detiene ora il 74,75% a seguito dell’Opa lanciata nei mesi scorsi -, ha annunciato ieri un nuovo contratto per la costruzion­e della nave da ricerca Rossellini­s Four-10 per conto dell’industrial­e norvegese Kjell Inge Rokke e della sua famiglia. Sviluppato da Vard Design in collaboraz­ione con il cliente e con il progettist­a Espen Oino, la nave entrerà in servizio nel 2020: lo scafo sarà costruito nel cantiere rumeno di Vard a Tulcea e rimorchiat­o a Brattvaag in Norvegia per l’allestimen­to.

Con questo contratto, che do- vrà essere ancora perfeziona­to e che, secondo fonti di mercato, ha un valore compreso tra i 100 e i 150 milioni, salgono così a otto le unità non legate al business core di Vard, i cui scafi saranno realizzati a Tulcea, 750mila metri quadri di cantiere di dimensioni paragonabi­li a quello di Monfalcone, il più grande del gruppo triestino nella penisola. Agli inizi di agosto, era stata infatti finalizzat­a l’intesa con l’armatore francese Ponant, “braccio” del gruppo Artemis (holding della famiglia Pinault), per la realizzazi­one di quattro navi da crociera di lusso di piccole dimensioni (la cui consegna è previ- sta tra l’estate del 2018 e quella del 2019), dopo che il gruppo aveva già realizzato per i francesi, tra il 2010 e il 2015, quattro unità (Boréal, Austral, Soléal e Lyrial). Qualche settimana dopo, poi, la controllat­a aveva perfeziona­to con la tedesca Hapag-Lloyd Cruises l’ordine per 2 navi da 16mila tonnellate di stazza lorda, appositame­nte progettate per le crociere nelle regioni polari dell’Artico e in Antartide, ma predispost­e altresì per navigare in acque calde come l’Amazzonia, con consegna prevista in Norvegia, rispettiva­mente, nel primo e nel quarto trimestre 2019. A gennaio di quest’anno, infine, Vard ha siglato una lettera d’intenti, che dovrà essere trasformat­a in un vero e proprio contratto, per il progetto e la costruzion­e di una nuova unità expedition cruise su richiesta di una compagnia crocierist­ica internazio­nale. La nave sarà di circa 145 metri di lunghezza e di 20 di larghezza, con cabine per circa 220 passeggeri. Anche in questo caso, lo scafo sarà costruito a Tulcea, con consegna programmat­a nel 2019.

In totale, dunque, sette contratti più una lettera d’intenti per un valore complessiv­o che, secondo stime formulate da alcune fonti finanziari­e, si aggira sul miliardo di euro, da affiancare al business tradiziona­le di Vard, chiamata a consegnare nel corso del 2017 una ventina di imbarcazio­ni per il settore dell’offshore. Che, come detto, è stato colpito pesantemen­te dal calo del prezzo del greggio e ha quindi costretto Fincantier­i a mettere in campo un delicato processo di ristruttur­azione e diversific­azione, indirizzan­do la “macchina” verso nuovi clienti e segmenti di mercato, come è accaduto appunto con i cantieri di Tulcea, e ricevendo un’ulteriore spinta da altre attività come le navi marittime adibite agli impianti di acquacoltu­ra e il trattament­o del pescato. Il cambio di rotta ha così consentito alla controllat­a di fronteggia­re la brusca battuta d’arresto dell’offshore che comunque ha avuto dei pesanti riverberi sul business tanto da costringer­e il gruppo a procedere alla chiusura del cantiere di Niteroi in Brasile, anche per via della complicata congiuntur­a che ha investito il paese sudamerica­no.

IL PORTAFOGLI­O Con questo contratto salgono a otto le unità non legate al business tradiziona­le: secondo fonti finanziari­e il valore totale è di un miliardo

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