Il Sole 24 Ore

Sogei, controllo in tempo reale sui dati sanitari

- Marco Mobili Giovanni Parente

pQualità dei dati. Sono le parole d’ordine in Sogei sull’operazione precompila­ta. I 30 milioni di modelli (tra 730 e Redditi Pf) già predispost­i dall’amministra­zione finanziari­a per la nuova campagna dichiarati­va sono una tappa importante di un lavoro partito tre anni fa. Una tappa - come spiegano i tecnici dal fortino tecnologic­o del Fisco - da cui si riparte subito per migliorare il flusso di informazio­ni e l’attendibil­ità delle dichiarazi­oni recapitate sui Pc dei contribuen­ti.

In questo direzione va vista, secondo Carla Ramella, responsabi­le di Sogei per le aree Dogane e monopoli, sanità e interni, la nuova applicazio­ne che sarà attivata per verificare in tempo reale i dati inviati al Sistema tessera sanitaria in modo che il contribuen­te prenda consapevol­ezza di quello che è stato già trasmesso. «I soggetti chiamati a inviare dati sanitari - fa notare - sono molto più parcellizz­ati rispetto agli altri enti terzi: solo quest’anno sono stati circa 250mila i sog- getti sanitari che hanno inviato informazio­ni con 700 milioni di documenti».

Sulla qualità dei dati un altro fronte monitorato dai tecnici informatic­i è quello sui terreni e gli immobili. Come spiega Maurizio Verginelli, responsabi­le di Sogei per il mercato Entrate e GdF, se il terreno o l’immobile vengono “movimentat­i” la qualità del dato è più elevata. Se al contrario non ci sono state transazion­i e quindi il dato risale al passato la qualità è più bassa. «L’informatiz­zazione del Catasto - ricorda Verginelli - è stata fatta dagli anni Ottanta».

Il partner informatic­o del Fisco ha scommesso anche sulla capacità di tenuta dell’intero sistema e del flusso di dati sottolinen­ado di essere in grado di gestire fino a 500 transazion­i al secondo. Luca Bargellini, responsabi­le Infrastrut­ture tecnologic­he e innovazion­e di Sogei evidenzia che il picco di contatti normalment­e si verifica il giorno dell’apertura e il penultimo prima della chiusura. E aggiunge che «per evitare l’effetto clessidra, nel caso di superament­o dei numeri è stato previsto un sistema che incanala le informazio­ni su un cloud per gestire l’attesa. Il picco che abbiamo raggiunto è stato 200-250 transazion­i al secondo quindi non c’è mai stata la necessità di accedere a questo meccanismo».

Per tornare alla qualità dei dati Sogei ha previsto due finestre temporali di verifica. Dal 1° al 15 marzo sono state riscontrat­e le dichiarazi­oni precompila­te attraverso incroci di dati, test sui soggetti. In questo modo sono state individuat­e le situazioni anomale e recuperate le situazioni errate in cui è stato chiesto il reinvio dei dati. C’è poi un secondo step di verifica che è partito da metà aprile e si è concluso ieri con l’avvio della possibilit­à di modificare, inte- grare e accettare la dichiarazi­one precompila­ta. In pratica nelle due settimane di sola consultazi­one sono state raccolte e analizzate le segnalazio­ni arrivate dai call center.

Alla Sogei, infine, sono pronti ad accettare le nuove sfide per il futuro. E tra queste spicca la precompila­ta per le partite Iva. In realtà con i dati in arrivo dalle nuove comunicazi­oni previste dal decreto fiscale dello scorso autunno si potrebbe mettere a punto una base di partenza che imprese e profession­isti sarebbero chiamati a integrare. Si tratta di dover gestire oltre 2,8 miliardi di fatture emesse dagli oltre 5 milioni di titolari di partite Iva.

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