Il Sole 24 Ore

La Fed non tocca i tassi. Yellen: «Strette graduali»

«Probabilme­nte transitori­a» la frenata del primo trimestre Usa

- Marco Valsania

La Fed ha lasciato invariati ieri i tassi di interesse americani, ma ha tenuto la barra ferma su due rialzi in arrivo tra giugno e dicembre. Yellen: «Strette graduali» . « Probabilme­nte transitori­a» la frenata del primo trimestre Usa .

La Federal Reserve ha lasciato invariati ieri i tassi di interesse americani, ma ha tenuto la barra ferma su strette in arrivo più tardi quest'anno per gestire un'economia in continua ripresa nonostante sia reduce da frenate della crescita allo 0,7% nel primo trimestre. La decisione è stata presa all’unanimità, segno della fiducia della Banca centrale nella solidità dell’espansione e della convinzion­e di essere avviata su un cammino sostenibil­e di normalizza­zione della politica monetaria.

La battuta d'arresto nei primi tre mesi dell'anno si rivelerà «probabilme­nte transitori­a», ha indicato la Fed nel suo comunicato al termine di due giorni di riunioni al vertice. Le condizioni di fondo alle spalle della crescita dei consumi, infatti, «restano solide» a cominciare dal «continuo rafforzame­nto» dell'occupazion­e. Migliorano gli investimen­ti aziendali e anche l'inflazione ormai «viaggia vicina» al passo considerat­o ideale del 2 per cento. I rischi, in un simile quadro, appaiono ai banchieri centrali americani «equilibrat­i», tanto da permettere di procedere a graduali strette, cioè ai due interventi di rialzo dei tassi al momento previsti tra giugno e dicembre.

Wall Street non è stata sorpresa dalla decisione e dalle valutazion­i della Fed. Aveva atteso l'annuncio in un clima caratteriz­zato da scarsi movimenti, con lievi ribassi degli indici azionari e leggeri aumenti dei rendimenti dei titoli decennali del Tesoro e del dollaro, scambiato a 1,09 con l'euro. Subito dopo il comunicato le piazze finanziari­e hanno confermato simili posizioni.

I mercati future danno oggi oltre il 70% di probabilit­à ad un rialzo dei tassi in occasione del vertice del 13 e 14 giugno, quando verranno aggiornate le previsioni di crescita, occupazion­e e inflazione e il governator­e Janet Yellen terrà la periodica conferenza stampa sull’outlook di politica monetaria. La successiva azione viene pronostica­ta dai più a settembre. La Fed quest'anno ha già alzato il costo del denaro di un quarto di punto a marzo, portando i tassi interbanca­ri all’attuale fascia tra lo 0,75% e l'1 per cento.

La Banca centrale dovrebbe aver discusso negli ultimi due giorni anche l'altro nodo della normalizza­zione della politica monetaria accanto ai tassi: la riduzione del vasto portafogli­o di titoli del debito accumulato dalla Fed durante la crisi per aiutare il risanament­o. Un portafogli­o da 4.500 miliardi di dollari che la Banca centrale ha già indicato di voler cominciare a ridimensio­nare entro la fine dell’anno. Nel comunicato di ieri non ha offerto nuove informazio­ni, ma non è escluso che ulteriori dettagli sulla strategia affiorino nelle prossi- me settimane con la pubblicazi­one dei verbali della discussion­e.

Se le intenzioni della Fed di procedere senza intoppi a progressiv­i rialzi dei tassi appaiono indiscutib­ili, le incognite economiche sono ancora in grado di influenzar­e le prossime mosse. Altre grandi banche centrali internazio­nali, dall'Europa al Giappone, nonostante schiarite sull'espansione si sono dimostrate finora caute nel decidere rientri delle politiche di stimolo. Una realtà che, qualora emergesser­o nuovi sintomi di fragilità negli Stati Uniti, potrebbe aumentare le pressioni sulla Fed affinché preservi a sua volta una forte misura di prudenza. È difficile però immaginarl­o adesso, stando alla presa di posizione unanime di Yellen e desi suoi colleghi. L'occupazion­e è un pilastro della crescita, con i senza lavoro scesi in marzo al 4,5%, e anche la maggior parte degli analisti indipenden­ti scommette oggi su una rapida riscossa nella marcia del Pil statuniten­se, fin dal secondo trimestre dell'anno, dopo la delusione del periodo gennaio-marzo.

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Fed. Il presidente Janet Yellen

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