Trentuno aziende sono pronte a salire sul treno veloce di Elite
pTrentuno nuove Pmi da oggi sono salite sul treno veloce di Elite. Ovvero quel programma creato da Borsa Italiana cinque anni fa per avvicinare il mondo delle Pmi al mercato dei capitali.
Un programma volto soprattutto a guidare tante piccole società a confrontarsi verso quel mondo sconosciuto e a cui spesso proprio la mancanza del giusto approccio ha voltato le spalle. Elite punta a supportare le aziende nel proprio progetto di crescita con un progressivo cambiamento culturale.
A guardare i numeri sembra che l’esperimento sia ben riuscito. Alla sua quinta candelina, infatti, Elite vanta numeri più che soddisfacenti: oltre 550 società coinvolte con ricavi aggregati che superano i 42 miliardi di euro per oltre 187mila posti di lavoro in tutta Europa.
Delle 344 aziende italiane coinvolte 110 hanno ricevuto la certificazione.«La community è la nostra forza e le società Elite continuano a crescere anche grazie alle sinergie con le altre imprese - ha ricordato Luca Peyrano, ceo e general manager di Elite - e alle nuove opportunità che si creano nell'ambito del reperimento di finanza per la crescita . Non è un caso che oltre il 30% delle società Elite abbia già completato operazioni di finanza straordinaria per un valore di oltre 4 miliardi di euro».
Le nuove realtà italiane che iniziano il proprio percorso in Elite in questi giorni provengono da 11 regioni.Operano in diversi settori tra cui tecnologia, industria, food&beverage e chimica, a ulteriore conferma della capacità di Elite di rappresentare l'economia reale. In questi mesi si è rafforzata la partnership con Confindustria con cui Elite condivide la strategia per sostenere in modo sempre più sinergico le migliori aziende del Paese. Sono stati creati 39 Elite Desk su tutto il territorio nazionale di cui 15 da inizio anno. E tra le nuove entranti ben sette sono aziende selezionate e accompagnate in Elite proprio da Confindustria. Ha preso il via anche Elite Club Deal, piattaforma di private placement dedicata alle società Elite, aperta a strumenti di debito, equity e convertibile. Questa piattaforma, infatti, offre alle società uno strumento per la raccolta di capitali complementare rispetto ai mercati e facilita l’incontro con investitori professionali in un ambiente digitale nuovo, efficiente e sicuro.
Il programma di collegare imprese e capitali e supportare le aziende di qualità nel proprio percorso di crescita è un’idea che da Milano ha sbarcato i confini nazionali. Prima è stata creata Elite London e poi con Elite International il programma italiano è stato esportato in 26 paesi tra i quali Francia, Polonia, Romania, Danimarca, Marocco.
«In tutti i paesi abbiamo creato una community di imprenditori, advisor e investitori in continua crescita - ha aggiunto Raffaele Jerusalmi, ad di Borsa Italiana . L'obiettivo era ed è quello di promuovere uno stile imprenditoriale sempre più ambizioso che consenta alle aziende di accelerare i propri progetti per internazionalizzare il proprio business e cogliere le opportunità di finanziamento attraverso l’accesso a capitali globali».
Delle 110 aziende certificate ben sei hanno fatto il balzo a Piazza Affari. Si tratta di TechValue, Bomi Italia, Masi agricola, Giglio Group, GPI, TPS. Tutte società che da inizio anno sono più che in territorio positivo con Bomi a +29%, Giglio a + 79%, Tps + 15% . E se molte hanno scelto la strada più semplice del giovane listino Aim dopo Giglio Group che ha intrapreso il percorso per passare allo Star altre potrebbero seguire questo esempio.
VISIONE GLOBALE Jerusalmi (ad di Borsa Italiana): l’obiettivo è consentire alle imprese di accelerare i propri progetti d’internazionalizzazione