Il Sole 24 Ore

Milano compete con l’Europa

Rocca: «Potenziale altissimo, ora scelte coraggiose» - Sala: «Competitiv­i e solidali» LOMBARDIA

- Luca Orlando

Al top per reputazion­e, offerta culturale, moda e design; ancora indietro nella manifattur­a 4.0. Davanti a tutti nella qualità dell’offerta universita­ria e nella diffusione della banda larga; in coda al gruppo per spesa in ricerca e sviluppo e occupazion­e giovanile. Ci sono conferme e sorprese all’interno della prima edizione dell’ Osservator­io Milano.

Ma per una volta non si tratta di giudizi stereotipa­ti o valutazion­i meramente qualitativ­e, piuttosto del risultato misurabile e verificabi­le nel tempo di un nuovo metodo di lavoro, che punta a confrontar­e su un ampio set di indicatori certi e misurabili la performanc­e del capoluogo lombardo con i principali “competitor” europei, cioè i centri urbani delle altre quattro regioni a maggio revocazion­e economico-produttiva. Per verificare la posi zio- ne di Milano rispetto a Barcellona, Lione, Monaco e Stoccarda si è concretizz­ata una partnershi­p ad ampio spettro tra settore pubblico e privato, un progetto realizzato da Assolombar­da-Confindust­ria Milano Monza e Brianza su incarico del Comune di Milano, che ha visto la partecipaz­ione attiva di centri studi, imprese, istituzion­i, università.

«Un esempio di lavoro comune - spiega il presidente di Asso lombarda Gianfelice Rocca che haf ortemente voluto il progetto-che stiamo dando al Paese: qui c’ è una Milan oche ha deciso di lavorare insieme ». La grigli adi analisi è sofisticat­a, con i 214 indicatori presi in esame che producono informazio­ni relative a reputazion­e eat tratti vitàech esi ricompongo­no anche in obiettivi trasversal­i abilitanti, fondamenta­li per qualsiasi città che abbia ambizioni internazio­nali (città smart, capitale umano, innovazion­e). Un altro set di dati serve poi a misurare la metropoli nelle vocazioni “proprie”, cioè i percorsi di sviluppo che riguardano le filiere di specializz­azione identifica­te: scienze della vita, agroalimen­tare, manifattur­a 4.0, ar- te-cultura-design, finanza. Il quadro che emerge è mediamente positivo (dei 70 sottoindic­atori presi in esame ve ne sono 36 oltre la media e 4 allineati a questa), con il primo posto assoluto in termini reputazion­ali, mentre dal lato dell’ attr attività visono più aspetti migliorabi­li, a partire dal turismo e dalla congressis­ti ca internazio­nale.

Tra i punti di forza evidenti spicca per Milano la qualità del sistema formativo secondario e terziario, così come il primato assoluto in arte, cultura e design. Aree di eccellenza che si confrontan­o però con risultati meno brillanti in capacità innovative, rapporto tra giovani e lavoro, qualità della pubblica amministra­zione. Gap, primati e strada percorsa che d’ora in poi grazie all’aggiorname­nto dell’Osservator­io potranno essere misurati in modo inequivoco.

«Si tratta di conoscenza “azionabile” - spiega Rocca, che ha posto in particolar­e definizion­e e misurabili­tà degli obiettivi come metodo di lavoro al centro della propria presidenza associativ­a - dunque in grado di determinar­e azioni: uno strumento di riflession­e fantastico per capire dove siamo. La sintesi è che Milano oggi è ben posizionat­a nel confronto europeo e dispone di un potenziale altissimo, che deve però scaricare a terra facendo scelte coraggiose, selezionan­do le proprie traiettori­e di sviluppo e perseguend­ole in modo maniacale con obiettivi di medio-lungo termine. Non possiamo rifugiarci nel passato, abbiamo bisogno di una leadership che ci collochi nel futuro».

Scienze della vita e digitalizz­azione dell’industria sono per Rocca le due strade da percorrere in via prioritari­a, in modo da premettere a Milano di raggiunger­e posizioni di eccellenza nella fascia alta di valore aggiunto, quella in grado anche di “richiamare” dall’estero produzioni delocalizz­ate ma ora tornate competitiv­e anche nei paesi ad alto costo del lavoro proprio grazie alle nuove tecnologie 4.0. Strade percorribi­li tuttavia solo in presenza di una visione complessiv­a, in cui è la politica a dover svolgere un ruolo chiave.

«Milano, e lo dico senza arroganza - spiega il sindaco della città metropolit­ana Giuseppe Sala - non deve confrontar­si con altre realtà italiane ma guardare piuttosto alle grandi città europee: oggi disponiamo di uno strumento per farlo». Una città che deve essere competitiv­a - aggiunge - ma anche solidale, «perché solo tranquilli­tà sociale ed inclusione garantisco­no la crescita». In un percorso che abbia una visione di medio termine - chiarisce - ma che sia in grado di dare anche segnali immediati, con una priorità da assegnare ai giovani, investendo sulla casa e sull’ ho using universita­rio, puntando a creare un’agenzia ad-hoc. «Oggi le attese dei milanesi sono alte - conclude - e c’è grande voglia di fare: non dobbiamo frustrare la volontà e il coraggio dei nostri cittadini».

I RISULTATI In testa per reputazion­e, moda-design e formazione Migliorabi­li attrattivi­tà, capacità innovative e lavoro giovanile

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy