Farmaci, calata la spesa in farmacia del 2,4% nel 2016
Presentato il Rapporto Federfarma
Meno spesa e meno ricette. Ma più scatolette vendute e più ticket e compartecipazione per gli italiani. Per la sanità pubblica tornano - e anzi calano - i conti in farmacia per la cosiddetta spesa convenzionata, in qualche modo alleggerendo il rosso profondo di circa 2 miliardi della farmaceutica pubblica in ospedale, che resta la voragine della spesa di settore per il Servizio sanitario nazionale.
Ma i consumi restano alti, rivela non solo tra le righe il rapporto di consuntivo 2016 diffuso ieri da Federfarma, l’associazione dei titolari privati degli esercizi di distribuzione diretta dei farmaci Ssn. Che segnala come ogni italiano abbia acquistato mediamente l’anno scorso a carico del Ssn 18,5 confezioni di farmaci a un prezzo medio di 9,55 euro (8 centesimi in più di un anno prima).
Un rapporto, quello di Federfarma, che forse non solo casualmente è arrivato proprio mentre il Senato approvava in aula la fiducia al Governo sul Ddl concorrenza (v. servizi a pag. 3) che apre le porte alle società di capitali in farmacia, nel numero massimo del 20% in ciascuna Regione. Un’apertura del mercato alle catene di derivazione anglosassone che avrà effetti sostanziali sull’assetto attuale del mercato, lasciando tra l’altro al capitale anche i farmaci C con obbligo di ricetta e, in questo modo, depotenziando ancora di più le parafarmacie che faticheranno sempre di più a conservare il proprio business davanti alla concorrenza di catene farmaceutiche particolarmente agguerrite e attrezzate nella gestione e nell’ottimizzazione di spazi, offerte e acquisti di prodotti. Proprio mentre si infitti- sce la crisi delle farmacie tradizionali, anche se non dappertutto e nelle stesse proporzioni in tutte le aree territoriali e cittadine, e il mercato segnala anche un aumento di vendite e di fallimenti di esercizi.
La spesa convenzionata del Ssn in farmacia nel 2016 ha fatto segnare un calo del 2,4% rispetto all’anno prima, mentre le ricette sono in diminuzione dell’1,5%. Un dato che si inverte invece per quanto riguarda la cosiddetta “distribuzione per conto”, ovvero quella dei farmaci acquistati dalle asl e
distribuiti dalle farmacie in base ad accordi regionali: in questo caso la spesa è aumentata dell’8,3% e le prescrizioni sono cresciute del 9,7%. Il valore medio netto delle ricette è sceso dell’1%, per un totale di 587 milioni di prescrizioni . Mentre sono state vendute 1,12 miliardi di confezioni: in media, appunto, 18,5 per ciascun italiano.
La compartecipazione degli assistiti rispetto alla spesa lorda è salita nel 2016 al 14,2%, lo 0,5% in più che nel 2015, con forti differenze regionali. Per una spesa totale a carico dei cittadini di 1,5 miliardi, il 66% della quale però è dovuto al cosiddetto “reference price”, cioè la differenza di prezzo pagata dai cittadini che hanno preferito il farmaco griffato a quello generico e meno costoso.