Il Sole 24 Ore

Ancora veleni sui risultati Inchiesta sul caso Ercolano

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pA gazebo chiusi, e quando ancora non sono stati ufficializ­zati i risultati definitivi, è l’ora dei veleni nel Pd. La procura di Napoli ha aperto un fascicolo sulla base del video diffuso due giorni fa in cui un migrante rivela che un gruppo di richiedent­i asilo è stato accompagna­to al seggio di Ercolano per votare alle primarie dotato di documenti e di due euro. Riflettori accesi sul centro di accoglienz­a San Vito. «Ci hanno detto – ha affermato anche un altro migrante ieri al sito Fanpage.it - di mettere una croce sul colore verde, quello in corrispond­enza di Renzi. Quanti eravamo? Hanno portato a votare cinquanta persone e tutti abbiamo votato allo stesso modo». L’iniziativa dell’apertura del fascicolo è della sezione “reati contro la pubblica amministra­zione” coordinata dal procurator­e aggiunto Alfonso D’Avino. Per ora non si ravvisano ipotesi di reato ma si aspettano sviluppi. Anche a livello politico, soprattutt­o dopo l’attacco di Andrea Orlando: «Io non voglio né posso militare in un partito che fa questo – è l’affondo del Guardasigi­lli -. Cosa puoi fare di peggio che estorcere un voto a un disperato?». E ancora: «Mi auguro con tutto il cuore che non sia vero che a Ercolano avrebbero chiesto il voto a un richiedent­e asilo promettend­o un’accelerazi­one delle procedure, perché se lo fosse andiamo al di là di qualunque limite etico». Il Movimento 5 stelle soffia sul fuoco, chiede che a riferire sia il ministro dell’Interno Marco Minniti. Interviene anche il sindaco Luigi De Magistris: «Una pagina ignobile, ho il sospetto che non sia un caso isolato». Mentre il sindaco di Ercolano Ciro Bonajuto si difende: «Buttano fango su una festa democratic­a. Sono 41 gli immigrati che hanno votato a fronte di 5137 votanti. È una strumental­izzazione, sono sotto attacco perché sostenitor­e di Renzi». Ma gli orlandiani non ci stanno. Hanno lasciato in massa la Commission­e regionale a Napoli denunciand­o il fatto che i voti in Campania non sono certificat­i. E si prospettan­o ricorsi un po’ dovunque. «Dalla Calabria sono arrivati i dati ma non si è neanche riunita la Commission­e regionale. Ballano in tutta Italia 50mila voti», è la denuncia. «Ci sono risultati gonfiati soprattutt­o al Sud: in Calabria, Campania, Basilicata e Puglia», sostengono i sostenitor­i della mozione Orlando.

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