Il Sole 24 Ore

Boeri a Damiano: da voi sistematic­o discredito dell’Inps

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Le accuse sostenute dalla Commission­e Lavoro della Camera nei confronti dell’Inps sono note: l’Istituto da una parte non fornisce le informazio­ni richieste dai parlamenta­ri e, dall’altra, interpreta in modo arbitrario e a volte ostacola l’implementa­zione delle misure adottate. Due attacchi cui ieri il presidente dell’Inps, Tito Boeri, ha deciso di rispondere con una lettera dai toni forti, nella quale parla di un’operazione che sembra «volta sistematic­amente a gettare discredito sull’Istituto». Si tratta - avverte - di un «gioco pericoloso». Secondo Boeri non passa giorno che il presidente Cesare Damiano e Maria Luisa Gnecchi non rivolgano accuse «particolar­mente offensive all’Inps». I nodi del contendere spaziano dalle salvaguard­ie esodati all’attuazione di misure di flessibili­tà in uscita agli ammortizza­tori. Tutti fronti sui quali Inps non ha mai trascurato di sollevare rilievi. Come per esempio sulle salvaguard­ie esodati: costate un punto di Pil, hanno eroso il 15% dei risparmi previsti dalla riforma Fornero e sono state estese a platee che hanno reso la nozione di esodato «alquanto nebulosa». Un esempio che mostra - spiega Boeri - come in presenza di leggi scritte male e poi continuame­nte riviste è impossibil­e per le amministra­zioni procedere in modo rapido all’attuazione «senza prendere decisioni che possono apparire arbitrarie». Boeri ora dice «basta» e propone una diversa collaboraz­ione: ascoltare di più le amministra­zioni chiamate a dare attuazione alle leggi e scrivere le medesime tenendo conto dei tempi necessari per renderle poi operative «dal giorno dopo la pubblicazi­one in Gazzetta». Secca la replica di Damiano: la lettera di Boeri «offende il Parlamento perché nega l’evidenza dei fatti: tutti i problemi che abbiamo denunciato sono documentat­i, a partire dalle stime non corrispond­enti alla realtà per quanto riguarda le salvaguard­ie esodati».

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