Atlantia-Abertis, summit fra i vertici Ore decisive per l’offerta
Ore decisive per l’offerta amichevole - Si punta a trovare l’accordo sui termini a stretto giro Intanto il gruppo iberico sale ancora in Serenissima e arriva all’85,36%
pOra decisive per l’operazione Atlantia-Abertis. Secondo alcune indiscrezioni in questi giorni sarebbero in agenda una serie di incontri al vertice tra i capi delle due aziende per provare a definire i termini dell’offerta. Al momento, non è stato possibile trovare conferme ufficiali in tal senso ma di sicuro la macchina è in movimento. E l’obiettivo sarebbe quello di fissare entro la settimana alcuni paletti cruciali che stabiliscano il senso finanziario e industriale dell’asse italo-spagnolo.
L’amministratore delegato di Atlantia, Giovanni Castellucci, la scorsa settimana ha ottenuto formalmente il via libera del consiglio per esplorare le condizioni dell’eventuale acquisizione, che dovrà essere in ogni caso amichevole e non pregiudicare in alcun modo la redditività per gli azionisti. E da allora i contatti si sono fatti più intensi. Ormai sono già due settimane che sul mercato aleggiano i rumor sui contenuti della maxi operazione e la volontà di entrambe le parti è di sciogliere la riserva in tempi rapidi. Fondamentale, sarà trovare l’intesa sugli aspetti economici della proposta targata Atlantia. Ad oggi, stando alle voci più volte circolate a Piazza Affari, l’offerta sarebbe per complessivi 16 miliardi di euro. A questa cifra va però tolto il valore delle azioni proprie che Abertis ha in portafoglio, poco più di un 8%. Il che spingerebbe la valutazione definitiva a poco meno di 15 miliardi. Di questa somma una parte verrebbe riconosciuta cash, massimi 11 miliardi, e l’altra in azioni. Se questo schema dovesse trovare conferma nelle prossime ore, Atlantia avrebbe un nuovo assetto azionario con Edizione che dal 30% del capitale scenderebbe attorno al 25%. Allo stesso modo, la parte in contanti andrebbe finanziata con un maxi prestito vicino ai 10 miliardi, di cui una parte potrebbe però venir rimborsata a stretto giro grazie all’incasso di 1,5 miliardi che la holding otterrà una volta ceduto il 10% di Autostrade per l’Italia. Tutto questo porterà alla nascita di un gruppo da oltre 35 miliardi di capitalizzazione e La Caixa, principale azionista di Abertis, diventerebbe secondo socio della nuova entità.
Intanto, la società spagnola continua la sua crescita in Ita- lia. In una nota diffusa ieri dalla Cnmv, la Consob iberica, il gruppo ha reso noto di aver raggiunto un accordo con i soci di minoranza per acquisire una ulteriore partecipazione del 22,52% in A4 Holding al prezzo di 125 milioni (36 milioni saranno pagati a gennaio 2018 e il resto alla fine di luglio di quest’anno). A seguito dell’operazione, Abertis controllerà l’85,36% della società che gestisce, tra l'altro, l’autostrada A4 Brescia-Padova Serenissima «e in tal modo rafforzerà la sua posizione di controllo in un asset conosciuto con un attraente profilo rischio/beneficio». Il prezzo «rappresenta uno sconto del 10% rispetto al valore concordato per l’acquisto da parte di Abertis della partecipazione iniziale del 51,4%» dello scorso settembre.
LE OPZIONI Si ragiona attorno a una proposta per massimi 16 miliardi, a cui vanno tolte però le azioni proprie nel portafoglio di Abertis