Il Sole 24 Ore

Le Borse vedono Macron più vicino all’Eliseo. Corre Parigi, Milano +2%

- Di Roberto D’Alimonte e Aldo Paparo

Dopo la vittoria di Macron nel confronto in tv con la Le Pen, i mercati scommetton­o sul candidato centrista come prossimo presidente francese: tutte le Borse in crescita, Milano chiude a +1,98%, ai massimi da gennaio 2016 (l’indice del comparto bancario salee del 3%); Parigi (+1,3%) torna ai livelli pre-crisi. Spread in forte calo.

Macron o Le Pen? Saranno gli elettori di Fillon, Mélenchon, Hamon e di tutti gli altri candidati esclusi dal ballottagg­io a decidere la sfida. A loro si unirà una quota di francesi che non hanno votato al primo turno ma lo faranno al secondo. Infatti la Francia è quello strano paese – dal punto di vista di alcuni critici nostrani del ballottagg­io – in cui a partire dal 1974 sono andati a votare più elettori al secondo turno che al primo (si veda sotto il grafico sull’affluenza). In sintesi, la sfida tra Macron e Le Pen verrà decisa da due fattori: l’affluenza alle urne e le seconde preferenze degli elettori dei candidati esclusi dal ballottagg­io di domenica.

Questi due fattori sono in qualche modo collegati. È naturale che una parte degli elettori di Fillon, Mélenchon, ecc. non vada a votare al secondo turno. È certo però che una altra parte di loro lo farà e voterà uno dei due candidati in lizza. Chi? Il sondaggio realizzato dal Cise in Francia tra il 31 marzo e il 10 aprile ci fornisce alcune indicazion­i preziose grazie alla stima della propension­e al voto per i diversi partiti. L’acronimo inglese di questo indicatore è Ptv. Si calcola in base alle risposte a questa domanda: «In Francia ci sono diversi partiti e ognuno vorrebbe ottenere il suo voto. Qual è la probabilit­à che un giorno potrebbe votare per candidati dei seguenti partiti? Indichi la sua opinione su una scala da 0 a 10, dove 0 significa per nulla probabile e/0 estremamen­te probabile». Utilizzand­o questo indicatore si possono fare due cose: e calcolare l’elettorato potenziale di ciascun partito r stimare quanto gli elettori dei diversi partiti si sovrappong­ono tra di loro. Il tutto può essere descritto con il diagramma a cerchi riportato in basso. La dimensione dei cerchi è una stima dell’ampiezza dell’elettorato potenziale di ciascun partito. La loro sovrapposi­zione è una stima del numero di elettori che si dichiarano propensi a votare indifferen­temente o quasi per due o più partiti. Non si tratta di una stima del voto ma di una stima della propension­e al voto e, quindi, di una stima del bacino potenziale di ciascun partito, vale a dire della sua attrattivi­tà.

Il diagramma ci dice molte cose. e Il partito della Le Pen e quello di Macron hanno il potenziale elettorale maggiore, e non a caso sono i due candidati più votati al primo turno. r Gli elettorati del Front National e quelli del Partito socialista sono i più distanti tra loro. t Il movimento di Macron beneficia di una maggiore sovrappo- nibilità del suo elettorato con quello degli altri partiti/candidati indicati: in altre parole complessiv­amente un numero maggiore di elettori degli altri candidati è più propenso a votare Macron rispetto alla Le Pen. Questa è un’indicazion­e importante di quali siano le seconde preferenze degli elettori dei candidati esclusi dal ballottagg­io.

In sintesi, il bacino elettorale cui può attingere Macron al secondo turno è più ampio di quello della Le Pen. Da qui discende il suo vantaggio sulla rivale. Ciò nonostante fa impression­e notare la sovrapposi­zione di una fetta importante dell’elettorato potenziale di Fillon e di Mélenchon con quello della Le Pen. La conventio ad exludendum in chiave di “fronte repubblica­no” non fa più presa come una volta su molti elettori francesi classifica­ti una volta come di destra o di sinistra. Le Pen, grazie a immigrazio­ne ed Europa, ha rimescolat­o le carte della politica francese. Per que- sto al ballottagg­io andrà decisament­e meglio del padre, pur avendo poche o nulle possibilit­à di vincere come dicono tutti i sondaggi di questi ultimi giorni.

Queste osservazio­ni sono confermate dalle analisi dei flussi fatta in base alle intenzioni di voto registrate nel sondaggio Cise. In questo caso i coefficien­ti dei flussi del sondaggio sono stati applicati ai risultati reali del primo turno. Il risultato è nel grafico “scenario 1”. Questa stima vede Macron battere la Le Pen con il 57,8% dei voti, contro il 42,2%. Si tratta di un risultato in linea con quello indicato dai più recenti sondaggi. Macron si avvantaggi­a soprattutt­o del suo netto successo tra gli elettori di sinistra, quelli che hanno votato Mélenchon e Hamon. La Le Pen tende a ottenere invece la maggior parte dei voti di Fillon, ma non in misura sufficient­e a colmare il divario.

Tutto lascia credere che la domenica assisterem­o alla vittoria di Macron. Ma vale la pena di fare un’ulteriore prova dell’attendibil­ità di questa affermazio­ne simulando le condizioni alle quali il pronostico si potrebbe ribaltare. In altre parole, cosa dovrebbe succedere perché possa vincere la Le Pen? Il grafico “scenario 2” riassume la risposta. Come si vede, potrebbe vincere per esempio se si realizzass­ero queste condizioni: e che il suo margine presso gli elettori di Fillon salga; r che quello di Macron fra gli elettori di Mélenchon scenda; t che la rimobilita­zione a suo favore tra gli astenuti del primo turno sia pari a quella di Macron; u che gli elettori di Dupont-Aignan votino in massa per lei. Insomma si tratta di una serie di condizioni molto stringenti che difficilme­nte si verificher­anno tutte insieme, anche in tempi segnati da Trump e Brexit.

En Marche beneficia di una maggiore sovrapponi­bilità del suo elettorato con quello degli altri partiti

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