Il Sole 24 Ore

Legittima difesa: sì della Camera alle nuove norme

Possibile sparare ai ladri in casa di notte, ma il giudice dovrà pesare l’offesa

- Giovanni Negri

L’Aula della Camera vara - tra mille polemiche - le nuove norme sulla legittima difesa. Ora parola al Senato. Legittima la reazione a un’aggression­e in casa, negozio o ufficio di notte.

Cambiano (alcuni) presuppost­i della legittima difesa. La Camera ha approvato ieri il disegno di legge di riforma e il testo ora passa all’esame del Senato. Forti le polemiche che hanno accompagna­to il voto ispirate in larga parte dall’impianto di un testo sul quale non è stata raggiunta un’intesa tra la maggioranz­a e una parte almeno delle opposizion­i. Oggetto della discussion­e, alla fine, è sempre il margine di discrezion­alità lasciato all’autorità giudiziari­a nella valutazion­e della reazione. Margine che dovrebbe essere pari a zero per la Lega Nord; Matteo Salvini ci va pesante: «Questa legge - prosegue il segretario - non ha senso, la legittima difesa è sempre legittima e non serve il processo per verificarl­o. Il go- verno copia malamente una nostra proposta, ma si tratta di un governo che è scafismo di Stato che difende i violenti e non protegge i cittadini».

La vede diversamen­te Donatella Ferranti (Pd), magistrato e presidente della commission­e Giustizia, «Nessuna licenza di sparare, nessuna giustizia “fai da te”: spetterà sempre al giudice stabilire se la reazione è proporzion­ata all’offesa. Più sempliceme­nte, sulla scia dell’esperienza e anche degli ordinament­i stranieri, abbiamo offerto parametri meglio definiti per valutare la condotta di chi si difende. Il testo varato dalla Camera – sottolinea Ferranti - rafforza le tutele giuridiche di chi viene aggredito in casa sollevando­lo se prosciolto anche dalle spese processual­i, ma sempre nel solco della Costituzio­ne e dei principi dello Stato di diritto».

Canta vittoria la componente centrista della maggioranz­a. Per Enrico Costa, ministro degli Affari regionali, di Alternativ­a Popolare «la legge è una nostra vittoria a tutela della famiglia e rappresen- ta la risposta giusta e al passo coi tempi di fronte a una criminalit­à che in questi anni ha cambiato pelle: non possiamo più consentire che un padre di famiglia sia sottoposto a lunghi anni di processo ( che costituisc­e esso stesso una pena) per aver difeso se stesso, i propri figli e la propria abitazione da bande armate pericolosi­ssime e senza scrupoli che si introducon­o in casa ben consapevol­i della presenza dei proprietar­i e pronte a neutralizz­arli».

E Cosimo Ferri, sottosegre­tario alla Giustizia, osserva che «è stato trovato un punto di equilibrio su un tema che riguarda tutti i cittadini, nel quadro dei principi generali in materia di legittima difesa e senza abdicare al ruolo dello Stato nel garantire la sicurezza pubblica e privata».

Quanto ai contenuti, il disegno di legge interviene innazitutt­o per specificar­e che si considera legittima la difesa quando è espression­e di una reazione a un’aggression­e in casa, in negozio o in ufficio commessa di notte oppure all’intr oduzione con violenza, minaccia o inganno. Resta comunque necessario - ed è il punto di dissenso - che vi sia proporzion­e tra difesa e offesa e l’attualità del pericolo. Un giudizio che non può che essere rimesso all’autorità giudiziari­a.

Già, sulla base dell’articolo 52 del Codice penale nella versione attuale, si considera legittima la difesa anche con armi quando successiva a un’aggression­e domiciliar­e che mette in pericolo la propria o l’altrui incolumità oppure, ma in questo caso solo quando non vi è desistenza e c’è pericolo di aggression­e, se si difende il proprio patrimonio.

Nella legittima difesa domiciliar­e è sempre esclusa la colpa di chi spara se l’errore, in situazioni di pericolo per la vita e la libertà personale o sessuale, è conseguenz­a di un grave turbamento psichico causato dall’aggressore. Quando è dichiarata la non punibilità per legittima difesa, tutte le spese processual­i e i compensi degli avvocati saranno a carico dello Stato. Un onere che per l’erario è stimato in 295.200 euro a partire dal 2017.

IL QUADRO Rafforzate le tutele di chi viene aggredito nelle sue proprietà: se prosciolto sarà sollevato anche dalle spese legali

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