Il Sole 24 Ore

Ferrari corre a Piazza Affari con multipli da lusso Le «supercar» fanno decollare i profitti

Anche se non sono state r iviste al r ialzo le stime per il 2017 (come auspicato dagli analisti) il listino premia il gruppo con un balzo del 5,7% e spinge il titolo al record

- Andrea Malan

pLa Ferrari ha aperto il 2017 con un trimestre da primato: nei tre mesi a fine marzo le consegne hanno superato le 2mila unità (2.003, +6% sul 2016) e i ricavi hanno accelerato (+22% a 821 milioni di euro) spingendo l’utile operativo lordo (Ebitda) a 242 milioni (+36%) per un utile netto di 124 milioni (+60%).

Il debito netto industrial­e è calato a fine trimestre a 578 milioni di euro dai 653 di fine dicembre. Il gruppo ha confermato le previsioni per il 2017: consegne di auto a 8.400 unità, comprese le supercar, ricavi «oltre i 3,3 miliardi di euro», Ebitda di «oltre 950 milioni» e debito netto industrial­e che a fine anno dovrebbe essere di «circa 500 milioni».

Nonostante i vertici di Ferrari non abbiano rivisto al rialzo le stime 2017, come molti analisti speravano visti i risultati, il titolo Ferrari ha avuto una forte accelerazi­one dopo l’annuncio dei conti: alle 13 quotava 72 euro con un balzo del 3,5%, e ha poi chiuso a Milano a 73,65 euro (+5,7%), record dal collocamen­to di fine 2015. Dai minimi del febbraio 2016 (28 euro), il titolo ha guadagnato oltre il 160%. La società vale ormai in Borsa oltre 14 miliardi di euro, poco meno della Fiat Chrysler da cui è stata scorporata all’inizio del 2016.

Tornando ai conti trimestral­i, le vendite di Ferrari sono in crescita in tutte le principali re- gioni: bene l’area Emea (Europa, Medio Oriente e Africa), che ha registrato un'espansione dell'8,8% con mille vetture; Germania, Francia, Italia e Regno Unito hanno messo a segno una crescita a due cifre. Le Americhe sono cresciute del 4,2% con 545 auto vendute, il Resto della regione Asia Pacifico (Apac) del 4% e Cina, Hong Kong e Taiwan, su base aggregata, hanno registrato un +3,2% con 161 rosse. Dalle vendite di motori sono arrivati 104 milioni di ricavi (+81%) grazie all’aumento delle vendite a Maserati per il lancio del SUV Levante.

All’aumento dei profitti ha contribuit­o la forte domanda di modelli a 12 cilindri (GTC4 Lusso, LaFerrari Aperta e F12tdf), quelli più costosi e a margini più elevati: le loro vendite sono cresciute del 50% a fronte di un -3% per gli otto cilindri. Una mano è arrivata an- che dai programmi di personaliz­zazione, che permettono di alzare i prezzi di vendita per veicolo in misura significat­iva. Il balzo dei profitti ha portato i margini del Cavallino «in un territorio comparabil­e a quelli di Apple o delle case del lusso» - riporta Bloomberg. L’Ebitda di Ferrari (margine operativo lordo) è salito nel trimestre al 29,5% dei ricavi dal 26,3% di un anno prima; quello dell’azienda dell’iPhone è stato del 31,6% mentre la francese Hermès è al 36,5%.

«Questi margini mostrano che Ferrari pesca nello stesso fiume dei marchi di lusso - dice Massimo Vecchio, analista di Mediobanca - e usa le sue auto come esca » . Il fiume cui Vecchio accenna è quello del crescente numero dei superricch­i, che ha scatenato un boom di tutti i consumi di lusso a livello globale. La produzione della LaFerrari Aperta spider, un’auto da 2 milioni di euro, è andata esaurita prima del debutto. Il presidente e amministra­tore delegato Sergio Marchionne si è detto « impression­ato » da come sta andando il lancio della 812 Superfast, la granturism­o presentata all’ultimo Salone di Ginevra.

Alla scommessa sulle serie speciali, finora rivelatasi vincente, si aggiunge il progressiv­o aumento della produzione: le 7mila medie di qualche anno fa sono salite a 8mila e potrebbero raggiunger­e le 9mila nel 2019.

Il ritorno ai vertici della Formula Uno, con due gran premi vinti su quattro, è stato salutato con soddisfazi­one da Marchionne che ha parlato di «progressi significat­ivi» e di un « recupero miracoloso dal 2016». Non si è però ancora tradotto in un impatto diretto sui conti, a parte l’impatto indiretto della pubblicità positiva; ma Marchionne lo ha detto anche oggi: prima o poi «le vittorie in pista avranno un impatto sul brand».

TRIMESTRE RECORD Le consegne hanno superato la soglia delle 2mila unità spingendo il fatturato del 22% a 821 milioni e l’utile netto del 60% a 124 milioni

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REUTERS In pista e in Borsa. Effetto Formula 1 sui ricavi della Ferrari

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