Il Sole 24 Ore

Trump inaugura in Arabia Saudita la nuova geopolitic­a americana

- Marco Valsania

pDonald Trump è alla vigilia del primo viaggio internazio­nale da Presidente degli Stati Uniti. E se per compierlo ha aspettato più a lungo dei predecesso­ri, la sua agenda è densa di appuntamen­ti delicati e di alto profilo politico, diplomatic­o e culturale: accanto alle già note tappe del G7 di Taormina in Italia il 26 e 27 maggio e del vertice Nato a Bruxelles, Trump nel giro di una settimana compirà un tour de force che lo porterà in Arabia Saudita, in Vaticano dove incontrerà Papa Francesco, e in Israele. Culle di grandi religioni e, nel caso di Riad e Tel Aviv, anche di grandi sfide aperte per il Presidente eletto con lo slogan di America First.

L’amministra­zione americana, in particolar­e, ha fatto sapere di aver scelto di volare prima di tutto in Arabia Saudita per offrire un messaggio non scontato dopo le polemiche sui controvers­i divieti proposti all’ingresso di rifugiati e cittadini di paesi a maggioranz­a musulmana considerat­i a rischio di terrorismo: la volontà di Trump di migliorare i rapporti degli Stati Uniti con il mondo islamico.

Il Presidente vedrà in quell'occasione Re Salman e altri influenti esponenti della regione per discutere degli sforzi comuni contro terrorismo. «Sarà un incontro storico con leader di ogni parte del mondo islamico», ha preannunci­ato Trump incontrand­o ieri rappresent­anti religiosi alla Casa Bianca. «Comincerem­o a costruire le fondamenta di una nuova cooperazio­ne e di un nuovo sostegno, assieme ai nostri alleati musulmani, per combattere l'estremismo, il terrorismo e la violenza».

La visita in Israele darà seguito a due vertici avvenuti alla Casa Bianca con il leader israeliano Benjamin Netanyahu e, soltanto negli ultimi giorni, con il palestines­e Mahmoud Abbas. Trump ha riaffermat­o la ferrea alleanza con Israele, ma anche anche indicato di voler agire da facilitato­re di una soluzione pacifica della questione palestines­e. La missione in Vaticano è stata preparata già in queste ore da colloqui privati. In passato non sono mancati anche qui le differenze: dal muro invocato da Trump contro i clandestin­i messicani, ai contrasti sull’impegno per l’ambiente. Il Papa, inoltre, ha di recente invitato a privilegia­re la diplomazia nella crisi con la Corea del Nord.

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