Trump inaugura in Arabia Saudita la nuova geopolitica americana
pDonald Trump è alla vigilia del primo viaggio internazionale da Presidente degli Stati Uniti. E se per compierlo ha aspettato più a lungo dei predecessori, la sua agenda è densa di appuntamenti delicati e di alto profilo politico, diplomatico e culturale: accanto alle già note tappe del G7 di Taormina in Italia il 26 e 27 maggio e del vertice Nato a Bruxelles, Trump nel giro di una settimana compirà un tour de force che lo porterà in Arabia Saudita, in Vaticano dove incontrerà Papa Francesco, e in Israele. Culle di grandi religioni e, nel caso di Riad e Tel Aviv, anche di grandi sfide aperte per il Presidente eletto con lo slogan di America First.
L’amministrazione americana, in particolare, ha fatto sapere di aver scelto di volare prima di tutto in Arabia Saudita per offrire un messaggio non scontato dopo le polemiche sui controversi divieti proposti all’ingresso di rifugiati e cittadini di paesi a maggioranza musulmana considerati a rischio di terrorismo: la volontà di Trump di migliorare i rapporti degli Stati Uniti con il mondo islamico.
Il Presidente vedrà in quell'occasione Re Salman e altri influenti esponenti della regione per discutere degli sforzi comuni contro terrorismo. «Sarà un incontro storico con leader di ogni parte del mondo islamico», ha preannunciato Trump incontrando ieri rappresentanti religiosi alla Casa Bianca. «Cominceremo a costruire le fondamenta di una nuova cooperazione e di un nuovo sostegno, assieme ai nostri alleati musulmani, per combattere l'estremismo, il terrorismo e la violenza».
La visita in Israele darà seguito a due vertici avvenuti alla Casa Bianca con il leader israeliano Benjamin Netanyahu e, soltanto negli ultimi giorni, con il palestinese Mahmoud Abbas. Trump ha riaffermato la ferrea alleanza con Israele, ma anche anche indicato di voler agire da facilitatore di una soluzione pacifica della questione palestinese. La missione in Vaticano è stata preparata già in queste ore da colloqui privati. In passato non sono mancati anche qui le differenze: dal muro invocato da Trump contro i clandestini messicani, ai contrasti sull’impegno per l’ambiente. Il Papa, inoltre, ha di recente invitato a privilegiare la diplomazia nella crisi con la Corea del Nord.