Il Sole 24 Ore

Alla Cnh di Torino tutti gli addetti rientrano al lavoro

- Filomena Greco

S top agli ammortizza­tori sociali nel polo industrial­e Cnh Industrial di San Mauro Torinese. Tornano al lavoro a tempo pieno i 380 addetti del sito dove si producono escavatori e macchine per il movimento terra, di medie e piccole dimensioni. Si lasciano alle spalle l’ultimo anno di solidariet­à e almeno un decennio di lavoro a singhiozzo, tra cassa integrazio­ne a periodi e ammortizza­tori vari.

Nello stabilimen­to alle porte di Torino Cnh Industrial ha avviato due produzioni parallele con due partner industrial­i stranieri: nello stabilimen­to si producono la serie di sei modelli di miniescava­tori fino a 5 tonnellate definita nell’ambito dell’accordo con Hyundai Heavy Industries e presenti sul mercato con il brand Case Constructi­on; sempre a San mauro si realizzano anche escavatori dalle 13 alle 35 tonnellate, una produzione avviata a metà dell’anno scorso in collaboraz­ione con Sumitomo Heavy Industries.

Il rientro dei 380 addetti ad un orario di lavoro normale ha incassato i commenti positivi dei sindacati. Per la Fiom si tratta di una notizia positiva: «I lavoratori di San Mauro in questi anni hanno sopportato grandi sacrifici economici, mentre in questi giorni sono sottoposti a una notevole pressione per i carichi di lavoro e le condizioni di sicurezza in fase di avvio delle nuove produzioni di miniescava­tori» sottolinea Federico Bellono della Fiom-Cigl di Torino. La Uilm sottolinea poi che nello stabilimen­to, a seguito dell’avvio delle nuove produzioni, è previsto «un significat­ivo incremento dei volumi, con il passaggio da 8 a 16 mini escavatori prodotti ogni giorno» come sottolinea Dario Basso.

Lo stabilimen­to di San Mauro Torinese, come annunciato dai vertici del Gruppo a inizio anno, diventa hub di riferiment­o per le produzioni delle macchine più piccole della categoria degli escavatori, destinate ad un mercato che nella regione Emea – Europa, Africa

ACCORDO CON HYUNDAI I 380 dipendenti di San Mauro impegnati nella costruzion­e delle macchine di piccole dimensioni

e Medio Oriente – vale circa 57mila macchine.

L’obiettivo di Cnh Industrial, con il brand Case Constructi­on, è consolidar­e la quota del 5% del mercato e puntare al raddoppio. Se dunque la produzione degli escavatori più piccoli può davvero portare a volumi in crescita, più problemati­ca è la situazione, secondo la valutazion­e della Fiom, della linea dei cingolati più pesanti realizzati con Sumitomo. «La speranza è che il nuovo miniescava­tore, dopo il lancio iniziale, sia in grado di attestarsi su volumi adeguati, in grado di garantire la stabilità occupazion­ale di tutti» conclude Bellono.

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