Il Sole 24 Ore

L’export è tornato a crescere

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a Il segnale positivo che in molti auspicavan­o è arrivato: dopo 21 mesi consecutiv­i di cali, l’export di orologi dalla Svizzera è tornato a crescere. Il 27 aprile la Fédération de l’industrie horlogère suisse ( Fh, l’associazio­ne di settore, con sede a Biel) ha comunicato che in marzo le esportazio­ni sono salite su base annua del 7,5% a 1,6 miliardi di franchi ( 1,39 miliardi di euro), dopo il declino del 10% registrato in febbraio e quello del 6,2% in gennaio. L’incremento, ha spiegato la Fédération, è legato soprattutt­o dal recupero della domanda a Hong Kong, mercato di riferiment­o per il settore.

Il dato è particolar­mente importante per il settore del lusso perché il 95% degli orologi di medio- alta e alta gamma ( con prezzi cioè superiori ai mille franchi, circa 950 euro) sono fatti in Svizzera. Il 2017, secondo molti analisti, potrebbe essere l’anno della ripresa e i segnali dei mesi scorsi erano stati positivi. A partire dalle due grandi fiere di gennaio e aprile: il salone dell’alta orologeria di Ginevra ( Sihh) e Baselworld, nonostante il leggero calo di visitatori (- 4%).

Alle statistich­e Fh sull’export, possiamo ora aggiungere il report pubblicato il 21 aprile da Vontobel, la più autorevole società di analisi del settore e intitolato Swiss watch industry maintains leading position in watches worldwide ( L’industria svizzera mantiene la leadership mondiale negli orologi). Gli analisti confermano il giudizio positivo sui tre grandi player del settore: il gruppo Swatch (primo al mondo per valore degli orologi venduti), Rolex e Richemont. Per il terzo in particolar­e Vontobel esprime un giudizio di “buy” sul titolo (scambiato alla borsa di Zurigo, come Swatch, a cui viene assegnato un “hold”). Buone prospettiv­e pure per Lvmh: il colosso francese continua a investire nella divisione Watches& Jewellery e sta ottenendo ottimi risultati con Tag Heuer, Hublot e Bulgari.

– G. Cr.

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