Bulgari «assume» a scuola
a Bulgari chiama a raccolta le scuole orafe per selezionare giovani da assumere nel nuovo stabilimento di Valenza Po, la più grande manifattura europea di gioielleria aperta all’inizio del 2017, che oggi occupa 480 persone; a fine anno saliranno a 540 ed entro il 2019, sulla base del piano di sviluppo, supereranno le 700 unità. Questo vuol dire che ci sono più di 200 posti di lavoro ancora da coprire, per il 90% da orafi da banco, incassatori e pulitori.
Ieri Nicolò Rapone, Operations director Bulgari Gioielli, l’ha spiegato a Firenze ai 120 studenti di alcuni istituti toscani (Margaritone, Istituto artistico, Mita Academy, Metallo Nobile, Scuola Perseo e Le Arti orafe) votati alla formazione orafa. «Più del 60% delle persone da inserire saranno giovani - sottolinea Rapone – perché questo è coerente con una struttura nuova come è la nostra manifattura e con un mercato che per noi è in crescita».
Il percorso da seguire non è breve, ma il traguardo è allettante: un’assunzione da parte del marchio della gioielleria italiana nella scuderia francese Lvmh dal 2011. Nel career day di ieri i manager Bulgari hanno raccolto i curricula degli studenti, hanno fatto colloqui individuali e incontri di gruppo. Seguirà una prova pratica, con metalli da lavorare al banco e un corso di formazione di 250 ore finanziato dal fondo Forma.temp (che si occupa della formazione dei lavoratori in sommininistrazione) che servirà a misurare le abilità manuali.
A quel punto i selezionati saranno assunti a Valenza e entreranno a far parte della Bulgari Jewellery Academy, l’accademia interna allo stabilimento che nel giro di qualche mese (in media quattro) completa la formazione per soddisfare le specificità di lavorazione del brand. «Nell’Accademia abbiamo 42 posti costantemente occupati, con tre maestri orafi dedicati – spiega Rapone –. Abbiamo ideato questo percorso di selezione particolare per capire le potenzialità delle persone e cercare di non sbagliare. E dovendo attrarre a Valenza persone che arrivano spesso da territori lontani, offriamo un posto di lavoro vero». Avendo già stretto accordi con la Regione Piemonte per l’organizzazione di corsi di formazione con fondi europei rivolti ai mestieri orafi, Bulgari sollecita la Regione Toscana a fare altrettanto. «Il mercato ci sorride – conclude Rapone – e possiamo fare sogni di espansione». La tappa fiorentina segue quella del novembre scorso al Tarì di Marcianise e la prossima sarà a Vicenza: sono sempre i distretti orafi a dare spinta ai grandi marchi, oltre che alle Pmi.
– S.Pi.