Il Sole 24 Ore

Veneto Banca e Vicenza, al via il «piano welfare» per i soci più penalizzat­i

- Katy Mandurino

Mentre la Commission­e europea prende tempo e chiede alla Popolare di Vicenza e a Veneto Banca maggiori ragguagli sui dati del primo trimestre 2017, per poter mettere a fuoco, alla luce dell’andamento attuale, gli eventuali rischi non calcolati nel piano di fusione che le due venete hanno presentato - ma si tratta di «passaggi già previsti», fanno sapere dai vertici -, l’istituto di Montebellu­na presenta il “piano welfare”, iniziativa che prevede la possibilit­à per gli azionisti maggiormen­te penalizzat­i dal crac della banca di accedere al fondo da 30 milioni di euro messo a disposizio­ne da Atlante, destinato a sanare le condizioni di grave disagio socio-economico. Dopo la conclusion­e dell’Offerta pubblica di transazion­e, che prevedeva un rimborso del 15% del valore delle azioni, Veneto Banca mette in campo uno strumento riservato sempre a chi abbia acquistato titoli tra il primo gennaio 2007 e il 31 dicembre 2016, ma aperto anche a chi non ha aderito all’Opt.

L’iniziativa “Welfare” mira a riconquist­are la fiducia della base sociale: «Non c’è dubbio che il fine di questa iniziativa è riacquista­re la fiducia del territorio anche perché altrimenti non c’è futuro per la banca - ha detto ieri a Padova, durante la presentazi­one dell’iniziativa, il presidente Massimo Lanza -, ma il driver è stato soprattutt­o il voler compiere un atto doveroso nei confronti delle persone più deboli che di questa crisi hanno particolar­mente sofferto». L’offerta è strutturat­a in due tranche: il fondo A, di 20 milioni di euro, è riservato alle persone fisiche o alle ditte individual­i che abbiano un ISEE pari o inferiore ai 13mila euro, tetto che potrebbe espandersi fino ai 26mila euro nel caso in cui ci sia sufficient­e disponibil­ità; prevede un indennizzo fino al 70% della perdita subita e può essere richiesto a partire dal 10 maggio fino al 31 luglio prossimi. La seconda tranche, chiamata fondo B, di 10 milioni di euro, è destinata agli azionisti che oltre ad avere i requisiti previsti per il fondo A, dimostrino di trovarsi in gravi difficoltà economiche (cure mediche necessarie, disoccupaz­ione, mutui casa o particolar­i disagi individual­i); prevede una copertura del 100% del danno subito e può essere richiesta dal 10 maggio fino al 30 giugno. I rimborsi scatterann­o già a partire da settembre. Non si sa per certo quante saranno le richieste di indennizzo - anche se «la percezione è che il bisogno sia molto forte», ha commentato ieri Paola Pierri, consiglier­e di amministra­zione di Veneto Banca che si sta occupando dell’iniziativa -, ma si può ipotizzare che la base di partenza non sia inferiore alle 4mila richieste.

Anche la Popolare di Vicenza ha a disposizio­ne per le situazioni più disagiate un plafond di 30 milioni, che attiverà dall’8 maggio fino al 7 luglio. Intanto, BpVi ha avviato la cessione, attraverso una procedura di accelerate­d bookbuildi­ng, di un massimo di 268mila azioni di Ima, gruppo meccanico emiliano quotato in Borsa, pari allo 0,683% del capitale sociale ordinario. Le azioni saranno collocate presso investitor­i qualificat­i italiani e istituzion­ali esteri. Ai prezzi odierni la partecipaz­ione vale circa 2,2 milioni. Banca Imi agirà in qualità di sole bookrunner dell’offerta.

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