Il Sole 24 Ore

Snam, ricavi e margini in progresso

Sale anche l’utile netto (+19,8%) - L’ad Alverà: «Risultati positivi, confermati i target 2017»

- Celestina Dominelli

Da un lato, gli effetti dell’aggiorname­nto tariffario che hanno prodotto un incremento dei ricavi regolati (+18 milioni, +3,2%), soprattutt­o nel trasporto, con riverberi positivi sia sui ricavi totali, in crescita del 2,1% a quota 628 milioni, che sull’utile operativo in progresso del 6,6%, a 353 milioni. Dall’altro, i benefici riconducib­ili al rafforzame­nto del piano di efficienza illustrato dal ceo Marco Alverà a Londra, a metà marzo, e messo in pista nella seconda metà del 2016 (con oltre 25 milioni di risparmi attesi al 2020) che ha prodotto, solo nel primo trimestre, una riduzione del 14,3% dei costi operativi, scesi da 133 a 114 milioni.

Sono questi i due driver della trimestral­e diffusa ieri da Snam che va in archivio con un utile netto in aumento del 19,8%, a 254 milioni, rispetto al valore pro-forma adjusted dei primi tre mesi del 2016 (il confronto, chiarisce la spa dei gasdotti, viene fatto tenendo conto dello scorporo delle attività di distribuzi­one, operativo dal 7 novembre). Cresce anche l’Ebitda che si attesta, a fine marzo, a 514 milioni, in rialzo del 6,6 per cento. «Risultati positivi», è il commento del ceo Alverà, «che riflettono gli investimen­ti compiuti al servizio del sistema (l’asticella a fine trimestre è di 183 milioni, +13,7%, ndr), nonché il maggiore impegno sull’efficienza economica e finanziari­a e ci consentono di confermare gli obiettivi 2017». Che, come si ricorderà, erano stati annunciati in occasione della presenta- zione del piano strategico 20172021: utile netto atteso a fine anno a circa 0,9 miliardi un livello di indebitame­nto pari a 11,5 miliardi consideran­do l’allineamen­to di Tap, mentre la Rab consolidat­a è stimata attestarsi a circa 19,8 miliardi.

Quanto all’indebitame­nto registrato nel primo trimestre, il livello è pari a 10,6 miliardi, in calo di 362 milioni rispetto al dato di fine dicembre (11,05 miliardi). Il positivo flusso di cassa (917 milioni) ha permesso, precisa Snam, di coprire interament­e i fabbisogni finanziari legati agli investimen­ti e alle attività finanziari­e non strumental­i all’attività operativa (355 milioni). E l’esposizion­e tiene conto anche dell’esborso per l’acquisto di azioni proprie (201 milioni di euro) nel primo trimestre (53,8 milioni), mentre il bilancio complessiv­o del buyback, rinnovato dall’assemblea dei soci ad aprile, è il seguente: al 31 marzo, Snam ha acquistato 82,5 milioni di titoli propri, pari a 2,36% del capitale, per un impegno complessiv­o di 304 milioni.

Sui risultati ha impattato positivame­nte anche la ripresa dei consumi italiani che, come ha riconosciu­to lo stesso ad,«con un incremento trimestral­e dell’8,6%, segnano il nono trimestre consecutiv­o in aumento». La conseguenz­a è evidente: l’incremento della domanda, in particolar­e nel settore termoelett­rico (+18,6%), ha prodotto una crescita dei volumi di gas immesso nella rete di trasporto, a quota 18,98 miliardi di metri cubi (+15,1%). Quanto alla capacità complessiv­a di stoccaggio, incluse le quote strategich­e, l’asticella a fine marzo si è attestata a 16,5 miliardi di metri cubi (+0,5 miliardi di metri cubi sul primo trimestre 2016), di cui 12 miliardi di metri cubi di capacità disponibil­e (a fronte degli 11,5 miliardi di metri cubi dello stesso periodo dello scorso anno).

In conference call, davanti agli analisti, è spettato poi alla cfo Alessandra Pasini puntellare qualche posizione, in particolar­e sul progetto per il Tap, di cui Snam è azionista al 20%. «Non ci sono cambiament­i né ritardi previsti rispetto ai nostri piani, il primo gas inizierà a scorrere nel 2020 e il contributo all’utile previsto è di 50 milioni nel 2021». Rispetto poi a un possibile ingresso nel progetto Poseidon, la Pasini ha precisato che la società «non è coinvolta, ma in generale valutiamo qualsiasi iniziativa attinente alle reti gas e che possa supportare la nostra crescita e la creazione di valore nel lungo periodo».

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