Se il corporate sorprende il venture
Eighteen94 Capital (1894) è un fondo di investimento che monitora le startup del food, con una dotazione di 100 milioni di dollari. Per ora ha chiuso un solo round, ma tiene sotto osservazione le imprese che si muovono tra packaging e sviluppo di nuovi ingredienti. Il dettaglio? Il fondo è un prodotto del colosso Usa dei cereali Kellogg, lanciato per rinnovare la multinazionale con le tecnologie brevettate da imprese esterne. Il caso di 1894 è solo un esempio dell’ascesa dei corporate venture capital nel mercato globale delle startup. Come evidenziano anche i dati della società di ricerca Cb Insights, i “bracci venture” delle grandi aziende guadagnano spazi sempre maggiori rispetto ai fondi Vc tradizionali. E si sovrappongono, in parte, anche all’attività di incubatori e acceleratori. Succede nel settore delle energie rinnovabili, dove multinazionali come Shell e Ge investono in startup e vanno in controtendenza al calo di interesse dei fondi Vc (che hanno più che dimezzato gli accordi siglati, dagli 86 del 2012 ai 35 del 2016).
Ma il trend è analogo anche in ambiti come il food, il farmaceutico, la finanza e le biotecnologie. Qualche esempio? La startup dell’healthcare Moderna Therapeutics ha chiuso un round series A da 450 milioni che ha visto tra i suoi investitori anche un colosso come AstraZeneca.
Alexa Found, lanciato da Amazon nel 2015 per inglobare startup specializzate in tecnologie vocali, ha sostenuto 18 imprese e chiuso accordi milionari come quello con la startup di termostati connessi Ecobee (35 milioni di dollari in un round series C) o l’azienda di tecnologie indossabili Thalmic Labs. La stessa che ha appena incassato 120 milioni di dollari da Intel Capital, il fondo lanciato da Intel e forte oggi di circa 1.100 operazioni con oltre 790 società. La lista potrebbe proseguire con l’attività di Google Ventures (braccio di investimento di Big G, con un totale di 294 startup sostenute nel 2012 -2016), Microsoft Ventures (39 startup finanziate) o Ibm.
D’altronde la crescita di interesse dei gruppi corporate per le startup si muove di pari passo alla diminuzione, o alla stabilità, dei capitali versati dai fondi Vc. Secondo l’analisi di Cb Insights, gli investimenti delle aziende sono favoriti da una logica più compatibile con la natura stessa delle startup: i corporate privilegiano ricerca e formazione di imprese con un modello di business strategico per la propria attività, anche a costo di sostenerne la crescita per un periodo di tempo più prolungato. Viceversa, i fondi Vc tendono a cercare il ritorno finanziario immediato. Sempre più raro tra le startup, soprattutto se sono ancora incastrate nella fase iniziale dell’early stage.