Il Sole 24 Ore

Shell fa il pieno di utili (e di cassa)

- Nicol Degli Innocenti

pLa risalita del greggio ha fatto bene a Royal Dutch Shell, che ha quasi triplicato gli utili nel primo trimestre. La big europea del petrolio ha annunciato risultati superiori alle previsioni degli analisti, dando l’ennesimo segnale di ripresa del settore. Soprese positive sono arrivate ieri anche dalla norvegese Statoil (con profitti netti addirittur­a decuplicat­i a 1,1 miliardi di dollari) e dalla spagnola Repsol (+10% a 630 milioni di euro). E lo stesso avevano fatto nei giorni scorsi Bp, ExxonMobil, Chevron e Total.

Per Shell gli utili trimestral­i, al netto di poste straordina­rie, sono aumentati del 136% a 3,86 miliardi di dollari, il cashflow è salito a 9,5 miliardi – tredici volte di più dello scorsoanno–mentreil gearing, ilrapporto debito/capitalizz­azione, è sceso dal28al27,2%(ancheseild­ebitonetto, a 72 miliardi, rimane imponente).

«Abbiamo migliorato la performanc­e operativa ma anche tratto beneficio da migliori condizioni di mercato», ha dichiarato l’amministra­tore delegato Ben van Beurden. Nei primi tre mesi dell’anno il prezzo del greggio è aumentato del 35%. E anche la produzione di greggio e gas della compagnia anglo-olandese è aumentata (+2% a 3,7 milioni di barili al giorno), grazie a nuovi giacimenti in Brasile e Kazakhstan che sono diventati operativi. Shell continua a investire in nuovi progetti, ha detto van Beurden, e quest’anno spenderà 25 miliardi di $ «per trasformar­e il gruppo».

Dato che i prezzi del petrolio restano intorno a 50 $/barile e non accennano a salire (anzi ieri il Brent è sceso ai minimi da novembre 2016), Shell intende proseguire il programma di taglio dei costi. Negli ultimi tre anni il gruppo ha ridotto le spese di oltre un miliardo e tagliato migliaia di posti di lavoro ma altri interventi saranno necessari, ha avvertito ieri lil direttore finanziari­o Jessica Uhl.

Shell dovrebbe centrare l’obiettivo di dismission­i per 30 miliardi di $ entro il 2018 stabilito per finanziare l’acquisizio­ne da 54 miliardi di BG Group lo scorso anno. Finora ha ceduto asset in Canada e nel Mare del Nord per 20 miliardi e a breve venderà raffinerie in Malaysia e Danimarca.

Il dividendo agli azionisti è rimasto invariato a 0,47 $ per azione.

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