Contabilità economica, mini-rinvio a luglio
pArriva, anche se in formato mini e in teoria fuori tempo massimo, la proroga per l’avvio operativo della contabilità economico-patrimoniale negli enti locali. Il rinvio (anticipato sul Sole 24 Ore di ieri) sposta al 31 luglio i termini, scaduti il 30 aprile, per la definizione da parte dei Comuni dei nuovi modelli di conto economico e Stato patrimoniale.
Il via libera ai nuovi termini è stato deciso ieri nella Conferenza Stato-Città, dove governo e amministratori locali si sono anche accordati sull’applicazione ai contratti di servizio del ciclo dei rifiuti dell’indice Istat dei prezzi alla produzione dei prodotti industriali, e non di quello relativo al servizio idrico: una mossa, quella chiesta dai sindaci, che secondo il presidente dell’Anci Antonio Decaro «scongiura aumenti tariffari fino al 50%». Un altro chiarimento deciso ieri dalla Conferenza riguarda gli enti in pre-dissesto: la scadenza del 30 settembre 2016 indicata dalla legge, si è stabilito ieri nella Stato-Città, riguarda l’approvazione dei piani di risanamento rimodulati in seguito all’emergere di nuovi debiti fuori bilancio, e non il loro invio alle sezioni regionali della Corte dei conti come indicato dalla delibera 9/2017 della sezione Autonomie della magistratura contabile. In questo modo si evita la decadenza dei piani di riequilibrio “corretti” e inviati dopo la scadenza, anche se è possibile che per chiudere la questione arrivi un ritocco nella legge di conversione della manovrina.
Sulla contabilità economica, il mini-rinvio è un compromesso fra le richieste pressanti degli enti locali, che spingevano per una proroga fino a settembre, e l’ostilità del governo ai ritocchi al calendario della finanza locale. Conto economico e stato patrimoniale nuovo modello dovevano essere allegati al rendiconto, da chiudere entro il 30 aprile, ma molte amministrazioni stanno faticando
IGIENE AMBIENTALE Nella Stato-Città di ieri deciso anche l’indice Istat per i contratti sui rifiuti Decaro (Anci): «Evitati aumenti del 50 per cento»
più del previsto nella riclassificazione delle voci indispensabile per transitare dalla contabilità finanziaria a quella economico-patrimoniale, che insieme al bilancio consolidato entrerà pienamente a regime dal prossimo anno. Per questa ragione gli enti chiedevano un rinvio, a settembre, anche per il rendiconto, su cui però è arrivato lo stop del governo. Chi non ha approvato ancora il consuntivo, quindi, deve affrettarsi, anche se per la contabilità economica ci sono tre mesi in più.