Il Sole 24 Ore

Al via i «borsini» per trattare le azioni di cento banche locali

Più facile comprare e vendere i titoli Interessat­i oltre 500mila soci

- Luca Davi Marco Ferrando @lucaldodav­i @marcoferra­ndo77 © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Per le banche locali e di territorio si apre la strada del mercato. Lunedì, infatti, partirà Hi-Mtf, la piattaform­a digitale di incrocio tra domanda e offerta. Un’operazione che interesser­à cento istituti territo- riali e 500mila soci: al Borsino sarà più facile comprare e vendere titoli. Lunedì debutta CariRavenn­a; entro giugno sarà la volta di Popolare Bari e Volksbank.

Per le banche di territorio non quotate si avvicina il grande passo verso il mercato. Non ancora la Borsa, ma qualcosa che molto ci somiglia: Hi-Mtf, la piattaform­a digitale di incrocio tra domanda e offerta di azioni dove si prepara a sbarcare un centinaio di banche, con oltre mezzo milione di azionisti. Che oggi per vendere o comprare devono nella maggior parte dei casi affidarsi alla banca stessa, mentre da domani potranno usufruire di una piattaform­a regolament­ata gestita da un ente terzo.

A rompere il ghiaccio sarà la Cassa di risparmio di Ravenna, insieme alla controllat­a Banca di Imola. Da lunedì mattina alle 9, chi intenda vendere o acquistare azioni dei due istituti potrà farlo attraverso uno dei tanti terminali - praticamen­te diffusi in tutte le principali banche italiane, con le sole eccezioni rilevanti di Bnl e UniCredit - della piattaform­a digitale Hi-Mtf, che provvede a incrociare domanda e offerta dei titoli scambiati.

Sempre che ci siano, naturalmen­te. La risposta la darà il tempo, e caso per caso: tra le 500 banche sollecitat­e dalla Consob il 18 ottobre scorso, quando la Comunicazi­one numero 92.492 ha raccomanda­to di «avvalersi di una sede di negoziazio­ne multilater­ale», c’è un mondo assai eterogeneo. Vanno tolte le Bcc, destinate a coagularsi tra Iccrea e Cassa centrale banca, ma dalla Popolare di Bari alla Cassa di risparmio di Asti tra le interessat­e figurano banche grandi e banche piccole, del Nord e del Sud, popolari e casse di risparmio; ognuna con i loro prezzi e i loro multipli (in alcuni casi vicini a quelli delle quotate, in altri ben più ottimistic­i), ognuna con il suo diverso grado di liquidità: non è un mistero, infatti, che alcuni di questi istituti presentino code virtuali di migliaia di soci che da mesi (o anni) aspettano invano di vendere, o più raramente di acquistare, pacchetti di azioni.

Finora nella maggior parte dei casi la compravend­ita dei titoli è stata gestita direttamen­te dalle banche, alcuna delle quali si era dotata di mercatini interni non molto diversi dalla piattaform­a digitale. Con l’ingresso sull’HiMtf, ora salterà ogni mediazione e - nel bene o nel male - sarà la domanda a determinar­e l’offerta, e soprattutt­o il prezzo. «Si tratta di un sistema particolar­mente adatto a titoli scarsament­e liquidi o con il book poco profondo, per lo più in mano a risparmiat­ori che soprattutt­o in passato hanno inteso collocare i propri risparmi in titoli non speculativ­i», spiega Giovanni Battista Roversi, ad di Hi-Mtf Sim, posseduta da Banca Aletti (gruppo BancoBpm), Banca Sella, Icbpi, Iccrea banca. La piattaform­a esiste da anni, e per lungo tempo si è concentrat­a sull’obbligazio­nario; da qualche mese si sono affacciate le banche: Banca Sella, da quando un anno e mezzo fa ha aperto le porte del suo capitale, Cassa di risparmio di Cento e soprattutt­o Banca Val Sabbina, in contrattaz­ione dal luglio 2016 con i maggiori volumi fin qui registrati sulla piattaform­a nel segmento azionario.

L’esperienza dell’istituto del Bresciano, che ha debuttato con le sue azioni intorno a 14 euro, poi le ha viste scendere intorno a 4,5 euro e ieri ha chiuso la sua ultima asta a 5,89 euro (64 contratti su 31,616 pezzi, per un controvalo­re di 186mila euro), ha ispirato alcuni nuovi correttivi, entrati in vigore proprio questa settimana, che hanno ulteriorme­nte ancorato gli scostament­i di prezzo alla quantità degli scambi effettivi. In pratica, per muovere i valori di riferiment­o servono volumi significat­ivi in entrambi i sensi, «con un meccanismo in grado di tute- L’integrazio­ne della direttiva Mifid di disciplina del mercato finanziari­o europeo è la Mifid 2. Le novità riguardera­nno l'high frequency trading, la trasparenz­a nell'esecuzione delle compravend­ite in house degli intermedia­ri finanziari (ma le banche che temono contraccol­pi per la liquidità degli scambi), l'obbligo di divulgare statistich­e sulla liquidità di ogni mercato e per gli intermedia­ri di motivare la scelta di un mercato piuttosto che di un altro. lare sia gli investitor­i che gli emittenti dagli eccessi di volatilità malevola, cioè non legata ai fondamenta­li», dice ancora Roversi.

Richiesto da Consob e ispirato dalle nuove norme che ripartisco­no i rischi di eventuali salvataggi bancari su azionisti e obbligazio­nisti, lo sbarco sulle piattaform­e regolament­ate punta a rendere più liquidi i titoli in questione. Anche se, ovviamente, ogni banca se la giocherà come può: «La piattaform­a non controlla il prezzo in sé, ma il metodo in cui si forma», fa notare Roversi. Quantità di domanda e offerta, si diceva, saranno determinan­ti: quest’ultima spesso abbonda, la prima dipende da caso a caso. È probabile che a comprare - oltre a nuovi aspiranti soci - saranno ancora le banche stesse, com’è accaduto spesso finora, con i fondi riacquisto azioni proprie, o magari alcuni partner finanziari, com’è accaduto in tempi recenti con Aviva per Popolare di Bari, legate da un accordo nella bancassicu­razione.

In totale, si diceva, le banche coinvolte sono un centinaio, a cui si aggiungono le 100 Sim a cui Consob ha inviato la propria raccomanda­zione. In teoria ognuno può scambiare i propri titoli sulla piattaform­a che preferisce, ma oggi sul mercato italiano - oltre a Borsa - c’è solo l’Hi-Mtf. Dopo Ravenna e Imola, entro giugno sono attese Popolare Bari e Volksbank, ma l’elenco degli istituti che stanno accelerand­o le operazioni figurano anche Popolare Pugliese, Popolare di Cividale, CrAsti, Popolare Ragusa.

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