Al rifugiato 90 centesimi l’ora, scatta l’inchiesta
Lavoro agr icolo in nero per i migranti del centro di assistenza: 14 arresti dal Gip di Cosenza
La paga oraria per raccogliere le fragole variava a seconda del tempo: con il sole 1,81 euro ma se pioveva solo 0,90 centesimi. Se l’umore del datore di lavoro era nero, neppure quelli.
L’operazione “Accoglienza” condotta dalla Procura di Cosenza (pm Giuseppe Cava, aggiunto Marisa Manzini, procuratore Mario Spagnuolo) e delegata ai Carabinieri del comando provinciale, ha sollevato un coperchio sulla pentola delle deviazioni in due centri di assistenza straordinaria ai rifugiati nella Sila calabrese. Non é un caso che il ministro dell’Interno, Marco Minniti, ha annunciato che nei prossimi giorni partirà un piano di ispezioni presso tutte le strutture di accoglienza: 2.130 controlli ai centri, compresi quelli attivati in via d’urgenza.
Ieri sono state emesse 14 misure cautelari dal Gip di Cosenza, Salvatore Carpino, nei confronti di altrettante persone accusate, a vario titolo, di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, abuso d’ufficio e tentata truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche.
Le indagini hanno svelato, per la prima volta, il rinnovato reato di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, in vigore dal 4 novembre 2016. Il legislatore ha attribuito rilevanza penale a tutte le condotte di sfruttamento della manodopera, punendo il reclutamento dei lavoratori per conto terzi e/o la loro utilizzazione, anche in assenza del caporalato o di attività di intermediazione illecita. Da qui la punibilità diretta non solo dei caporali ma anche degli imprenditori che abbiano occupato alle loro dipendenze lavoratori in condizioni di sfruttamento, a prescindere dall’esistenza o meno a monte di un’illecita intermediazione.
I racconti diretti di alcuni tra i circa 30 tra nigeriani, senegalesi e somali coinvolti nella giostra illegale, dicono molto. Il 16 dicembre 2016, per fare un esempio, i Carabinieri hanno interrogato un rifugiato, ospitato dal 29 luglio 2016 presso una struttura insieme a circa 20/25 migranti. Fra fine agosto e inizio settembre 2016, insieme ad altri sei, è stato portato presso una fattoria sulla strada per San Gio- vanni in Fiore. «Qui abbiamo lavorato alla raccolta delle fragole – ha fatto mettere a verbale – fino alla fine di novembre. Appena arrivati lavoravamo dalle 6 alle 18, per una paga di 20 euro giornaliere. Quando pioveva andavamo più tardi a lavorare e finivamo prima, ma la paga in quel caso era di 10 euro».
Per dare un parametro di raffronto, il contratto provinciale per gli operai agricoli e florovivaisti della provincia di Cosenza addetti alla raccolta prevede una retribuzione oraria giornaliera di 6,63 euro (53,04 al giorno per otto ore lavorative) e una retribuzione mensile di 860,22 euro. L’orario di lavoro è stabilito al massimo in 48 ore settimanali pari a 8 ore lavorative al giorno ma i migranti lavoravano in nero – secondo investigatori e inquirenti – anche 11 ore al giorno.
IL NUOVO REATO Le indagini hanno svelato per la prima volta il rinnovato reato di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, in vigore dal 2016