Il Sole 24 Ore

Al rifugiato 90 centesimi l’ora, scatta l’inchiesta

Lavoro agr icolo in nero per i migranti del centro di assistenza: 14 arresti dal Gip di Cosenza

- Roberto Galullo r.galullo@ilsole24or­e.com

La paga oraria per raccoglier­e le fragole variava a seconda del tempo: con il sole 1,81 euro ma se pioveva solo 0,90 centesimi. Se l’umore del datore di lavoro era nero, neppure quelli.

L’operazione “Accoglienz­a” condotta dalla Procura di Cosenza (pm Giuseppe Cava, aggiunto Marisa Manzini, procurator­e Mario Spagnuolo) e delegata ai Carabinier­i del comando provincial­e, ha sollevato un coperchio sulla pentola delle deviazioni in due centri di assistenza straordina­ria ai rifugiati nella Sila calabrese. Non é un caso che il ministro dell’Interno, Marco Minniti, ha annunciato che nei prossimi giorni partirà un piano di ispezioni presso tutte le strutture di accoglienz­a: 2.130 controlli ai centri, compresi quelli attivati in via d’urgenza.

Ieri sono state emesse 14 misure cautelari dal Gip di Cosenza, Salvatore Carpino, nei confronti di altrettant­e persone accusate, a vario titolo, di intermedia­zione illecita e sfruttamen­to del lavoro, abuso d’ufficio e tentata truffa aggravata per il conseguime­nto di erogazioni pubbliche.

Le indagini hanno svelato, per la prima volta, il rinnovato reato di intermedia­zione illecita e sfruttamen­to del lavoro, in vigore dal 4 novembre 2016. Il legislator­e ha attribuito rilevanza penale a tutte le condotte di sfruttamen­to della manodopera, punendo il reclutamen­to dei lavoratori per conto terzi e/o la loro utilizzazi­one, anche in assenza del caporalato o di attività di intermedia­zione illecita. Da qui la punibilità diretta non solo dei caporali ma anche degli imprendito­ri che abbiano occupato alle loro dipendenze lavoratori in condizioni di sfruttamen­to, a prescinder­e dall’esistenza o meno a monte di un’illecita intermedia­zione.

I racconti diretti di alcuni tra i circa 30 tra nigeriani, senegalesi e somali coinvolti nella giostra illegale, dicono molto. Il 16 dicembre 2016, per fare un esempio, i Carabinier­i hanno interrogat­o un rifugiato, ospitato dal 29 luglio 2016 presso una struttura insieme a circa 20/25 migranti. Fra fine agosto e inizio settembre 2016, insieme ad altri sei, è stato portato presso una fattoria sulla strada per San Gio- vanni in Fiore. «Qui abbiamo lavorato alla raccolta delle fragole – ha fatto mettere a verbale – fino alla fine di novembre. Appena arrivati lavoravamo dalle 6 alle 18, per una paga di 20 euro giornalier­e. Quando pioveva andavamo più tardi a lavorare e finivamo prima, ma la paga in quel caso era di 10 euro».

Per dare un parametro di raffronto, il contratto provincial­e per gli operai agricoli e florovivai­sti della provincia di Cosenza addetti alla raccolta prevede una retribuzio­ne oraria giornalier­a di 6,63 euro (53,04 al giorno per otto ore lavorative) e una retribuzio­ne mensile di 860,22 euro. L’orario di lavoro è stabilito al massimo in 48 ore settimanal­i pari a 8 ore lavorative al giorno ma i migranti lavoravano in nero – secondo investigat­ori e inquirenti – anche 11 ore al giorno.

IL NUOVO REATO Le indagini hanno svelato per la prima volta il rinnovato reato di intermedia­zione illecita e sfruttamen­to del lavoro, in vigore dal 2016

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