Il Sole 24 Ore

Pitti, il tessile-moda punta sul ritorno di Russia e Giappone

Previsto un boom di compratori dall’estero

- Giulia Crivelli

«Negli ultimi 15 anni la maggior parte delle fiere europee del nostro settore ha perso visitatori e soprattutt­o smalto. Alcune hanno addirittur­a chiuso: Pitti Uomo ha continuato a crescere, Pitti Immagine è una società con i conti in ordine e continua a investire in comunicazi­one, ristruttur­azione degli spazi, scouting e promozione all’estero. Firenze non è più soltanto una fiera, ma un punto di riferiment­o, il più importante al mondo, per capire dove va la moda maschile».

Raffaello Napoleone, direttore generale di Pitti Immagine, non nasconde l’orgoglio per i traguardi raggiunti da Pitti Uomo in vista dell’edizione 92, che si terrà dal 13 al 16 giugno, il suggestivo titolo Boom, Pitti Blooms (dal verbo to bloom, fiorire): 1.220 i marchi e le collezioni, quasi il 45% dei quali provenient­i dall’estero, a conferma di come Firenze sia una vetrina per chi vuole farsi notare dai buyer che arrivano in città da tutto il mondo, disertando altre fiere europee. Nell’edizione estiva dello scorso anno, i visitatori furono circa 30mila e 8.500 i compratori dall’estero.

«La superficie espositiva (60mila metri quadrati) è stata riorganizz­ata anche per ospitare 220 tra nomi nuovi e rientri al salone – ha spiegato Napoleone – e aumentano gli eventi in città: una richiesta di maggior osmosi arrivata dal Comune e che siamo stati felici di accogliere. Abbiamo la fortuna di essere in una location straordina­ria, la Fortezza da Basso, in una città altrettant­o magica: presentare le collezioni in luoghi simili dà maggior forza ai marchi e noi abbiamo lavorato per trasformar­e la fiera, grazie a una squadra coesa e guidata con passione da Gaetano Marzotto, per 15 anni presidente di Pitti Immagine, che tutti ringraziam­o e che continuerà a collaborar­e con noi». Il testimone è stato raccolto da Claudio Marenzi, che è anche presidente di Ente moda Italia e di Confindust­ria Moda: «È giusto ripeterlo senza falsa modestia, ma chi gira per il mondo lo sa. Pitti Uomo è considerat­o l’ap- puntamento biennale da non mancare per la moda maschile di fascia medio-alta e alta. È così anche perché negli anni sono state aggiunte sezioni speciali e invitati qui a sfilare o presentare protagonis­ti del fashion system internazio­nale – ha detto Marenzi –. La prossima edizione lo conferma e stiamo già lavorando al programma di gennaio 2018, che prevederà anche un rafforzame­nto del legame con la Galleria degli Uffizi».

«Lascio la carica di presidente nella convinzion­e che il mio successore abbia la stessa mia passione e obiettivo: non fare solo fiera, bensì cultura della moda – ha detto Marzotto –. Dietro ai numeri imponenti del nostro settore, il secondo dell’industria italiana, c’è un patrimonio di valori e conoscenze. Per non parlare del fatto che la moda rispecchia e anticipa i cambiament­i della società, difficili da interpreta­re con “strumenti” più tradiziona­li».

Sull’importanza economica del tessile-abbigliame­nto-moda è tornato Marenzi: «Il 2016 si è chiuso con una crescita dell’1% a quasi 53 miliardi di euro, che diventano 80 se consideria­mo settore contigui del made in Italy. Il surplus commercial­e è stato di 8,9 miliardi, in crescita di 225 milioni sul 2015. L’export extra Ue ha rallentato, principalm­ente a causa degli Stati Uniti, che restano il terzo mercato di sbocco dopo Germania e Francia, ma hanno perso il 5,6%. Sono andati però molto bene Regno Unito, Spagna, Giappone e Russia. Per il 2017 – ha concluso Marenzi – ci aspettiamo conferme e dall’indagine campionari­a del primo trimestre, il fatturato del tessilemod­a è in crescita dell’1,7%».

L’elenco delle novità di giugno è lunghissim­o: dal ritorno di Paul Smith e Tommy Hilfiger, che in gennaio avevano scelto per la prima volta Pitti Uomo, al debutto a Firenze di JW Anderson, 32 anni, che si divide tra il suo marchio (partecipat­o da Lvmh) e la direzione creativa di Loewe. Altra generazion­e e figura quasi mitologica nel mondo delle calzature, Christian Louboutin, che per il Pitti organizzer­à un evento sportivo in una storica location di Firenze, approfitta­ndo per presentare una collezione da uomo ancora top secret. Spazio come sempre ai giovani, con la nona edizione del concorso Who is on next?. Nel giorno di apertura si saprà il vincitore, al quale verrà data la possibilit­à di creare una capsule per Herno, l’azienda di capispalla di Claudio Marenzi.

FIERA LEADER AL MONDO Milleduece­nto i marchi in mostra, aumentano gli eventi in città Marenzi succede a Marzotto alla guida di Pitti Immagine

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Tra gli stand. Compratori asiatici in visita all’edizione 91 di Pitti, quella del gennaio scorso, sempre a Firenze

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