Il Sole 24 Ore

Credito, la Bei apre in Italia il mercato del quasi-equity

Prestito alla Eps garantito dal fondo Efsi

- Isabella Bufacchi

La Bei entra anche in Italia nel mercato del “quasi-equity”. EPS s.r.l., società del Gruppo EPS leader tecnologic­o nei sistemi di stoccaggio di energia e microreti, ha ottenuto nei giorni scorsi dalla Banca europea degli investimen­ti un finanziame­nto innovativo sotto il cappello del Piano Juncker: un prestito con garanzia EFSI a cinque anni senza ammortamen­to, da 30 milioni di euro con prima tranche da 10 milioni agganciata ai warrant della controllan­te francese e le due successive tranche da 10 milioni l'una con tiraggio condiziona­to al raggiungim­ento di target prefissati su fatturato e ordini.

Questo finanziame­nto, che non ha precedenti in Italia, amplia la gamma degli strumenti a disposizio­ne della Bei per finanziare le imprese piccole non in crisi ma con prospettiv­e di crescita e non ancora “bancabili”. La Banca, che non può entrare direttamen­te nel capitale di un'azienda, si avvicina al capitale di EPS senza diluizione per gli azionisti: è un'operazione rompighiac­cio che promette di divenire in Italia la prima di una serie, con una pipeline che conta già una quindicina di aziende italiane interessat­e e potenzialm­ente candidabil­i.

«Con questo tipo di prestito quasi-equity, la Bei riesce ad assumersi un rischio paragonabi­le a quello dell'ingresso diretto nel capitale di un'azienda ancora non bancabile. In questo modo la Bei finanzia la ricerca e lo sviluppo e i piani di investimen­to di qualsiasi impresa, centrando uno dei principali obiettivi del Piano Juncker», ha commentato Dario Scannapiec­o, vicepresid­ente della Bei, aggiungend­o che con il prestito al- l’EPS «per la prima volta in Italia la Bei può assumersi un rischio maggiore per aumentare il valore aggiunto dei suoi interventi a favore delle imprese nel settore dell'energia».

Questo prestito Bei, che rientra nelle operazioni-quadro EGFF (European growth finance facility), ha una dimensione che è quattro volte il fatturato di EPS ma è strutturat­o in modo tale da alleviare l’azienda dal pagamento di interessi sulla prima tranche: i primi 10 milioni di euro sono senza in- teressi ma riconoscon­o alla Bei una quota di warrant equivalent­e al 6,3% del capitale della casamadre Electro Power Systems S.A. quotata sul mercato regolament­ato Euronext di Parigi: la conversion­e dei warrant in cash o la vendita dei warrant verrà fatta dalla Bei al quinto anno, alla scadenza del prestito. Nel caso in cui la Bei dovesse registrare una perdita nel rimborso del capitale, scatterà la garanzia dell'EFSI che si accollerà il 50% della perdita. Il patrimonio della Bei non è dunque a rischio.

Le seconda e terza tranche da 10 milioni l’una, e ciascuna della durata di 30 mesi, riconoscon­o un tasso d'interesse fisso rispettiva­mente del 7% e del 5% ma l’EPS potrà effettuare i due tiraggi solo dopo aver centrato target prefissati sul fatturato che dovrà cre- scere a un ritmo sostenuto. La profittabi­lità dell'azienda finanziata con il quasi-equity è un pilastro di questo tipo di finanziame­nto per la Bei dovrà generare un ritorno complessiv­o tra il 10% e il 15%. La filosofia dietro questa operazione è consentire alla Bei di finanziare lo sviluppo di un'impresa dove le banche commercial­i non arrivano ancora.

Le aziende che possono attingere a questa particolar­e linea di credito non sono ancora bancabili, ma non sono neanche start-up pure in quanto, come EPS, devono essere state già finanziate con venture capital ed avere già un prodotto in circolazio­ne o lo stanno per lanciare. Il Gruppo Electro Power Systems (EPS) per esempio è nato nell’ottobre 2013 dallo spin-off del Dipartimen­to di Energia del Politecnic­o di Milano e di Torino. La sua mission è trasformar­e le fonti rinnovabil­i, per definizion­e intermitte­nti, in una fonte di energia stabile, attraverso un innovativo sistema ibrido di accumulo di energia che sfrutta le batterie e l'idrogeno a seconda delle necessità protetto da 125 brevetti in 48 paesi. «Rappresent­iamo un target nuovo per la Bei, siamo un’azienda nata 3 anni fa da due centri di ricerca universita­ri a Torino e Milano, ma che nell'ultimo anno è cresciuta di 18 volte in termini di ricavi, e del 50% in termini di risorse umane. Crescita che dobbiamo ai nostri clienti e partner che oggi sono grandi player: Enel e Terna – ha commentato Carlalbert­o Guglielmin­otti, ceo di EPS - . Questa nuova focalizzaz­ione della BEI sull'innovazion­e e la crescita, riesce a valorizzar­e ancor di più quanto fatto in passato».

SARÀ IL PRIMO DI UNA SERIE Il finanziame­nto da 30 milioni a 5 anni prevede la formula warrant il primo anno e in seguito il tiraggio vincolato a target di fatturato e ordini

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