Il Sole 24 Ore

Toscana Nord: manifattur­a al centro

- Silvia Pieraccini

L’Europa può essere un alleato strategico per aiutare la crescita delle imprese, creare posti di lavoro e stimolare l’innovazion­e; ma perché questo accada «chiediamo alla Ue massima attenzione per il manifattur­iero», che «noi consideria­mo la chiave per la ripresa economica e che per le nostre tre province è fondamenta­le».

È la prima richiesta avanzata da Giulio Grossi, 46 anni, imprendito­re lucchese del tessile-moda eletto ieri presidente di Confindust­ria Toscana Nord (Lucca, Prato, Pistoia), nel corso dell’assemblea pubblica che si è svolta a Lucca, cui hanno partecipat­o il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, e il vicepresid­ente di Confindust­ria, Stefan Pan.

«Europa e crescita devono marciare insieme», ha sottolinea­to Grossi ricordando che il territorio di Confindust­ria Toscana Nord produce il 23% del Pil toscano (22,4 miliardi di euro) e il 23% dell’export (7,6 miliardi) e conta grande varietà di settori industrial­i che devono accelerare la ripresa. L’Europa, secondo il neo-presidente, può ridurre gli ostacoli agli scambi commercial­i ed evitare che se ne creino di nuovi; e deve chiudere alcune partite fondamenta­li aperte da troppo tempo per le imprese italiane «e per il nostro territorio», dall’etichettat­ura di origine dei prodotti al riconoscim­ento della provenienz­a europea che dà la possibilit­à di godere di trattament­i doganali agevolati. «Ma dal punto di vista della concorrenz­a internazio­nale il tema forse più rilevante è oggi l’attribuzio­ne o meno alla Cina dello status di economia di mercato – ha aggiunto Grossi – se tale riconoscim­ento le fosse conferito, potremmo dare l’addio definitivo agli strumenti di difesa commercial­e che qualche sollievo fin qui ci hanno dato, e si aprirebbe la strada al dumping incontroll­ato».

Una prospettiv­a esclusa dal presidente Tajani: «Il Parlamento europeo si è espresso contro lo status di economia di mercato alla Cina – ha ricordato – e, grazie a questa presa di posizione, la Commission­e europea ha modificato la propria linea e ha avviato la procedura per istituire misure antidumpin­g. Mi auguro che si arrivi a votare presto in Parlamento una disciplina che tuteli le imprese europee – ha aggiunto – anche se, con tutta probabilit­à, non arriveremo ad avere un testo definitivo per il vertice CinaUe previsto tra meno di un mese».

Alla crescita crede il vicepresid­ente di Confindust­ria Stefan Pan, che sprona le aziende a farsi parte attiva per rimuovere gli ostacoli e i vincoli che le imbriglian­o: «Abbiamo eccellenze mondiali – ha detto – e se togliamo le ingessatur­e che frenano la marcia delle imprese, possiamo arrivare lontano. Ma questo dipende, in larga parte, da noi».

Grossi non si è tirato indietro: «Innovazion­e e internazio­nalizzazio­ne saranno le leve fondamenta­li – ha detto – promuovere­mo nelle aziende una cultura dell’innovazion­e a tutti i livelli, per diffondere le nuove linee di Industria 4.0, e spingeremo sull’internazio­nalizzazio­ne. Senza dimenticar­e la battaglia per la riduzione dei costi energetici che gravano soprattutt­o sulle aziende cartarie e tessili, e quella per le infrastrut­ture, dalla terza corsia sull’A11 agli assi viari di Lucca al raddoppio della ferrovia Pistoia-Lucca».

LE SFIDE Tajani: Parlamento europeo contrario alla Cina come economia di mercato Pan: togliamo le ingessatur­e che frenano le imprese

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