Proposte dell’Europarlamento Pac, meno vincoli e più aiuti ai giovani
pMeno vincoli produttivi, più aiuti ai giovani e ampie deroghe alle regole Ue sulla concorrenza per tutti i settori per rafforzare il potere contrattuale dei produttori. E ancora, polizze agevolate, fondi mutualistici e soglie meno rigide per accedere agli strumenti di gestione del rischio. In attesa di conoscere le linee guida della grande riforma post 2020 che fatica a prendere forma, per la Politica agricola comune alcune modifiche per l'immediato sono già pronte. Dai contributi multipli ai giovani tramite i premi di primo insediamento dei Psr a un'ulteriore maggiorazione degli aiuti diretti per gli under 40 (dal 25 al 50%), dalla sostanziale semplificazione del greening (esenzione per le aziende fino a 15 ettari rispetto agli attuali 10) fino alla modifica delle regole sulla concorrenza con il via libera alle «organizzazioni contrattuali».
Il capitolo agricolo del regolamento omnibus, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio Ue, contiene numerose novità per la Pac. Mercoledì la commissione Agricoltura del Parlamento Ue ha approvato la relazione De Castro-Dess, con proposte «più ambiziose di quelle della Commissione – ha spiegato Paolo De Castro, vicepresidente della commissione Agricoltura e relatore del testo approvato –. Sono previste modifiche ai quattro regolamenti base della Pac ».
La proposta si basa su tre elementi fondamentali: semplificazione delle procedure, bilanciamento delle relazioni di filiera e rafforzamento degli strumenti di gestione dei rischi. «Abbiamo presentato le modifiche necessarie nell'interesse degli agricoltori – ha detto De Castro –, dal Consiglio ci aspettiamo un livello di ambizione più alto di quello dimostrato , per difendere misure positive per gli agricoltori». Sarà il «trilogo» tra Parlamento, Consiglio e Commissione a dover trovare una sintesi sul dossier. Gli interventi principali riguardano, oltre al rafforzamento dei contributi ai giovani, i nuovi vincoli ambientali, «poco efficaci e di difficile applicazione soprattutto in Italia», spiega ancora De Castro. Viene elevata da 10 a 15 ettari la soglia aziendale oltre la quale scatta l'obbligo di diversificazione, e vengono considerate «conformi» ai requisiti del greening tutte le aziende che percepiscono i contributi agroambientali dei Psr. Un passaggio chiave che consente di far rientrare automaticamente