Il Sole 24 Ore

Il Giro d’Italia «vale» 40 milioni

Gli introiti dell’edizione del Centenario sono aumentati del 40%

- Marco Bellinazzo

La prima maglia rosa del Giro, partito ieri, è l’ austriaco Lukas Postlberge­r che ha vinto la tappa d’esordio da Alghero a Olbia. La Corsa Rosa farà tappa in Sardegna oggi e domani per poi spostarsi in Sicilia da martedì e iniziare la risalita della Penisola fino all’epilogo di Milano del 28 maggio.

L’edizione del Centenario è già da record con un incremento del giro d’affari del 40% rispetto allo scorso anno, quando la manifestaz­ione aveva prodotto ricavi per 27 milioni. A far salire il rendimento della gara ciclistica tricolore sono state tutte le voci di entrata, dai diritti tv nazionali a quelli esteri, alle sponsorizz­azioni. I partner commercial­i ufficiali saranno 46. A mandare in onda le immagini saranno invece le emittenti di 194 paesi con una audience complessiv­a globale di 827 milioni di spettatori (per 5516 ore di trasmissio­ne). Mentre sulle strade e sui tornanti lungo i quali si srotolerà il percorso di 3615 chilometri, per seguire le tappe, si assieperan­no milioni di tifosi e appassiona­ti.

Alla competizio­ne parteciper­anno 22 squadre. Accanto alle corazzate Sky e Movistar (in cui corre uno dei favoriti, il colombiano Nairo Quintana, già vincitore tre anni fa) ci saranno alcuni team esordienti come la Bahrain-Merida. L’equipe di Vincenzo Nibali, strappato all’Astana con uno stipendio base di circa tre milioni a stagione, e che insegue il tris dopo aver centrato il successo nel 2013 e nel 2016, rappresent­a la nuova frontiera del ciclismo globale. La società è stata fondata infatti la scorsa estate da un consorzio di imprese del Bahrain e dall’azienda taiwanese di biciclette Merida.

Sempre nel Golfo, ad Abu Dhabi, è nato quest’anno il nuovo team Uea Emirates che annovera tra le proprie fila il campione de mondo del 2013, il portoghese Rui Costa. La compagine emiratina, che vanta uno sponsor d’eccezione come Fly Emirates, ha in dotazione le bici Colnago e ha come general manager Giuseppe Saronni. La società di quest’ultimo - la ex Lampre Merida - a fine 2016 aveva rischiato di scomparire dopo i problemi sorti con i cinesi del fondo TJ Sport Consultati­on che non sono riusciti a completare l’acquisizio­ne a causa dei problemi nel reperiment­o delle risorse necessarie provocati dalla stretta sull’esportazio­ne dei capitali disposta dalle autorità monetarie di Pechino. Al team poi rilevato a tempo di record dal fondo emiratino l’Uci ha concesso la licenza World Tour per due stagioni. L’Italia nel 2017, per la prima volta, non schiera formazioni tra le 18 del World Tour, il primo livello del ciclismo profession­istico. Alla Corsa Rosa sono iscritte la Bardiani-Cfs e la Wilier Triestina-Selle Italia che rientrano nel perimetro de Profession­al Continenta­l e possono appunto gareggiare nelle prove World Tour solo con wild card (due corridori del Team Bardiani, alla vigilia della prima tappa, sono incappati nell’antidoping e sospesi).

In occasione del Giro d'Italia, infine, l'Union Cycliste Internatio­nale e Mapei hanno esteso l’accordo di partnershi­p per tre anni. Mapei sarà Main Sponsor di Uci per le prossime tre edizioni dei mondiali su strada, nel 2017 (Norvegia), 2018 (Austria) e 2019 (Gran Bretagna). «Siamo felici di continuare la sua fruttuosa collaboraz­ione con Uci -ha sottolinea­to il presidente di Mapei, Giorgio Squinzi - e proseguire il nostro impegno nello sport e nel ciclismo, sostenuto da valori comuni: fatica, collaboraz­ione e determinaz­ione nell’affrontare nuove sfide».

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