Lufthansa da Etihad per Air Berlin
Interesse per rilevare il 29% della compagnia tedesca in mano ad Abu Dhabi
pI tedeschi che attaccano. O gli arabi che lasciano. Non si capisce ancora da quale parte guardare il bicchiere, se mezzo vuoto o mezzo pieno. Certo è che il ceo di Lufthansa, Carsten Spohr questa settimana è volato ad Abu Dhabi, assieme alla delegazione ufficiale che accompagnava la cancelliera Angela Merkel, per parlare di affari. Del dossier Air Berlin, seconda compagnia tedesca, piena di debiti, controllata al 29% da Ethiad, il carrier statale degli Emirati Arabi che ha in mano il 49% di Alitalia e che ha anche una partnerhip con Lufthansa con cui condivide un lease su 38 aeroplani e personale di volo.
Lufthansa è interessata a rile- vare completamente Air Berlin. Con un particolare, non di poco conto: Etihad - che in Europa è azionista di maggioranza di due vettori in perdita: Air Berlin, per l’appunto, e Alitalia - deve priva appianare le perdite del secondo vettore tedesco che ha accumulato un rosso di 1,2 miliardi di euro. «La questione dei debiti può risolverla solo Abu Dhabi», ha detto Spohr a margine dell'assemblea degli azionisti di Lufthansa ad Amburgo. Ciò è chiaro anche ai responsabili di Abu Dhabi, ha aggiunto. Il numero uno di Lufthansa ha definito «risolvibili» i problemi sul fronte dell'Antitrust Ue in caso di un passaggio di mano del vettore dagli arabi ai tedeschi “padroni di casa”: in fon- do, hanotato, in passato anche British Airways e Air France hanno acquisito dei concorrenti nazionali più piccoli.
Per Lufthansa quello che si è appena concluso è il miglior trimestre da dieci anni. Nel 2016 il gruppo ha generato un Ebit adjusted di 1,75 miliardi di euro, con un fatturato di 31,7 miliardi, e una diminuzione significativa dell’indebitamento. Per queste ragioni l’assemblea degli azionisti ha approvato un dividendo di 50 centesimi per azione. Che si traduce in un payout di 234 milioni di euro un dividend yeald del 4,1%. «Negli ultimi dodici mesi - ha concluso Spohr - le azioni Lufthansa sono aumentate del 28 per cento»