Il lusso di Roger Vivier traina i conti Tod’s nel primo trimestre
Diego Della Valle: «Investiremo nella multicanalità»
pAnticiclico è aggettivo da usare con prudenza, ma per il lusso resta il più adatto. I conti del primo trimestre del gruppo Tod’s lo confermano: in un momento di radicale trasformazione della distribuzione, innescata da internet (ma ci sono anche altri fattori), di frenata dell’export verso gli Stati Uniti e di cambiamenti nelle abitudini di consumo delle nuove generazioni, a tenere è l’alto di gamma.
Il fatturato complessivo è calato del 4,4% a 238,5 milioni ed entrambi i marchi storici del gruppo hanno sofferto: Tod’s è passato da 131,8 a 123 milioni (-6,7%), Hogan da 67,1 a 59,4 milioni. Stabile Fay a 14,6 milioni, mentre Roger Vivier, il brand con il posizionamento più alto, ha chiuso il trimestre in crescita del 15,6% a 41,3 milioni dai 35,7 del periodo gennaio-marzo 2016. L’andamento geografico è a sua volta in linea con il settore nel suo complesso: proprio ieri (si veda anche l’articolo a pagina 7) i dati di pre-consuntivo 2016 di Sistema moda Italia (Smi) mostrano un calo del 5,6% dell’export verso gli Stati Uniti, mentre nel 2015 c’era stato un aumento record del 17,3%.
Per il gruppo Tod’s i cali maggiori sono stati proprio nelle Americhe (- 15,7%) e in Italia (- 8,7%), mentre è positiva la Greater China (che include Hong Kong, Macao e Taiwan), passata da 48,6 milioni a 50,3 (+3,6%). Anche in questo caso è una conferma dello scenario generale dell’export di moda ma- de in Italy delineato da Smi: nel 2016 i flussi verso la Cina sono saliti del 3,1% a circa un miliardo.
I cambiamenti cui accennavamo all’inizio sono al centro delle strategie aziendali di Tod’s: «Il buon andamento dei negozi a gestione diretta e per contro la sofferenza del canale wholesale, confermano la necessità di investire in un nuovo modello distributivo multicanale, che comprende soprattutto il rafforzamento dell’e-commerce – ha spiegato Diego Della Valle, presidente e amministratore delegato dell’azienda marchigiana –. Sappiamo di poter contare, per tutti i nostri marchi, su qualità e artigianalità e sulla domanda di “italian lifestyle” che non smette di crescere, in tutto il mondo. Siamo quindi ottimi- sti per il futuro del gruppo».
Sul fronte del digitale molte iniziative sono già in corso, come le vendite di speciali collezioni su internet (il progetto Hogan by You ad esempio consente la personalizzazione online di un particolare modello di sneaker) o lo “story telling” a puntate sul sito di Roger Vivier. Le possibilità sono infinite e per coglierle Della Valle ha spiegato di aver rafforzato la squadra manageriale proprio nella comunicazione e nel digitale. Solo così si possono intercettare i Millennials (i nati dopo il 1980), che già oggi assorbono circa un terzo dei consumi di lusso a livello globale.
Il titolo Tod’s ha chiuso ieri in crescita dello 0,49% a 71,6 euro.