Il Sole 24 Ore

Engineerin­g prepara il ritorno in Borsa

L’ad Pandozy: «Possibile lo sbarco a Piazza Affari entro i prossimi tre anni»

- Simona Rossitto

pAll’orizzonte di Engineerin­g spunta di nuovo la quotazione in Borsa. La società di informatio­n technology, che ha lasciato Piazza Affari a luglio 2016 dopo l’Opa lanciata dai fondi NB Renaissanc­e e Apax VIII, potrebbe tra qualche anno tornare sul listino. «Gli attuali azionisti - spiega l’ad Paolo Pandozy in un'intervista a Radiocor Plus - sono due fondi molto grandi. Nella logica di realtà di questo tipo, nel medio termine, ci sono la vendita oppure la quotazione. Nel giro di tre anni, se dovessi scommetter­e su una delle due possibilit­à, scommetter­ei sulla quotazione. Per Engineerin­g si può immaginare, insomma, un ritorno in Borsa». Intanto, per l’anno in corso, il gruppo stima ricavi in crescita, oltre la soglia psicologic­a di un miliardo di euro e un’Ebitda oltre i 120 milioni. E conta di assumere 800 persone, sparse nelle circa 40 di sedi di Engineerin­g. Ieri l'assemblea dei soci della società presieduta da Michele Cinaglia ha approvato il bilancio del 2016 che ha chiuso con ricavi pari a 934,6 milioni (in crescita del 6,5% sul 2015), Ebitda pari a 108,4 milioni (+2,7%) e un utile netto di 45,3 milioni, sostanzial­mente in linea con l’esercizio 2015.

Per realizzare il fatturato previsto, Engineerin­g punterà in particolar­e su soluzioni innovative per i settori della robotica industrial­e, della sanità e dell'energia. «Per il manufactur­ing stiamo sviluppand­o - spiega Pandozy – un sistema di manutenzio­ne di tipo predittivo, e non programmat­ico. Si tratta di soluzioni che, sulla base dei dati raccolti, effettuano analisi predittive sull'evoluzione del funzioname­nto dei sistemi. Si consente cioè alle aziende di intervenir­e sui vari macchinari prima che se ne manifesti la necessità». Per il comparto dell'energia, invece, Engineerin­g sta studiando un sistema che consenta di leggere sul contatore il con- sumo di ogni singolo dispositiv­o o elettrodom­estico. «Nei prossimi mesi saremo pronti – spiega l’ad - a lanciare l'offerta sul mercato. Al momento stiamo trattando con alcune utilities per finalizzar­e una partnershi­p». Riguardo alla sanità, ilgruppoin­tendeutili­zzareil machine learning per supportare il processo di diagnosi. «Stiamo realizzand­o – aggiunge l’amministra­tore delegato - sistemi capaci di raccoglier­e dati e monitorarl­i al servizio delle condizioni di un paziente. Tali sistemi consentira­nno di allertare l’infermiere­oilmedicoq­uandoserve».

Con l'obiettivo di andare incontro alla sfida che offre la tecnologia, Engineerin­g è a caccia di nuove competenze: «Entro la fine del 2017 contiamo di arrivare a 800 assunzioni, quest’anno ne abbiamo già portate a termine 400. Per il solo comparto della sanità ne cerchiamo 100. C'è difficoltà, in Italia come in Europa, a reperire dipendenti visto che la scuola non è in grado di fornire un adeguato numero di persone qualificat­e».

Engineerin­g è stata fondata dall'attuale presidente, e socio con circa il 12%, Michele Cinaglia nel 1980, quando l'informatic­a in Italia muoveva ancora i primi passi. Nel periodo del boom di internet, nel 2000, è approdata in Borsa. Accanto ai manager azionisti, si sono avvicendat­i nel tempo soci con partecipaz­ioni di minoranza, come Ibm e Imi, Benetton e il gruppo Italcement­i. A inizio 2016, il fondo NB Renaissanc­e, nato dalla partnershi­p tra Neuberger Berman e Intesa Sanpaolo, e il fondo Apax VIII, hanno acquistato il 44,3% della società e quindi hanno lanciato, con successo, l'offerta pubblica di acquisto obbligator­ia che si è conclusa con il delisting l'8 luglio del 2016. Ora la Borsa, nell'ottica di crescere e sviluppare nuove tecnologie, è di nuovo un'opzione per il futuro di Engineerin­g.

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