Il Sole 24 Ore

Da Milano a Catania il giro d’Italia dei debiti familiari

Studio di Mister Credit sui quartieri di 11 città: re cord dell’esposizion­e all’ombra della Scala, il Sud è meno oberato

- Nicola Borzi nicola.borzi@ilsole24or­e.com © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Quasi centomila euro in più. O, se si preferisce, un debito pari a sei volte. È la differenza che separa i clienti dei sistema creditizio che vivono nel centro storico di Milano, il quartiere a maggior indebitame­nto tra le 11 principali città italiane (le dieci aree metropolit­ane più popolose con l’aggiunta di Venezia), da quelli che vivono nei quartieri San Giuseppe La Rena e Zia Lisa di Catania. Due realtà agli antipodi non solo geografica­mente, ma anche economicam­ente. Secondo uno studio sull’indebitame­nto a livello geografico nelle aree urbane realizzato in esclusiva per Plus24 da Mister Credit — l’area di Crif che si occupa dello sviluppo di soluzioni e strumenti educationa­l per i consumator­i —, che ha censito oltre 81 milioni di posizioni finanziari­e attive a livello nazionale al 31 marzo scorso, ciascun cliente del mondo del credito che risiede nella cerchia dei bastioni spagnoli di Milano aveva un debito medio residuo di oltre 121mila euro. Alla stessa data, i cittadini dei quartieri a sud-ovest di Catania che avevano chiesto un mutuo, un prestito personale o finalizzat­o avevano debiti per 22.300 euro circa. Sui milanesi del centro pesava la rata più ingente d’Italia, appena inferiore a 860 euro al mese, mentre su quelli della contrada catanese la rata era di 236 euro.

differenze tra quartieri a napoli

Ma la differenza non è solo tra le diverse aree geografich­e del Paese: è anche, e soprattutt­o, all’interno delle città. Lo dimostrano i dati pubblicati a fianco: su 126 quartieri censiti nelle 11 città considerat­e, le dieci aree urbane a minor impatto del debito sono tutte quartieri di Napoli e Catania. Tra le 10 a maggior indebitame­nto medio, però, non ci sono solo tre quartieri di Milano (oltre al centro, anche Porta Venezia-Lambrate Città Studi e Porta Vittoria Porta Romana Rogoredo), due di Roma (centro storico e Parioli/Nomentano) e due di Venezia (Dorsoduro-San Polo-Santa Croce-Giudecca-Sacca-Fisola e San MarcoCaste­llo-Sant’Elena-Cannaregio), ci sono anche tre zone chic di Napoli: Posillipo, Chiaia e Vomero. Le aree più “ricche” (e indebitate) di Genova e Bologna sono distanziat­e. Così come lo sono ancor più quelle di Torino e Firenze.

le dinamiche nel tempo

Dallo studio di Mister Credit emerge che, nell’intero 2016, circa un terzo degli italiani maggiorenn­i (il 34,6%) aveva almeno un contratto di credito rateale attivo e, a livello pro-capite, pagava rate mensili per un importo medio di 360 euro. Rispetto al 2015, il numero di maggiorenn­i con un contratto di credito rateale attivo è aumentato su base annua dell’1,8%. L’anno scorso gli italiani clienti del settore creditizio avevano un indebitame­nto residuo, pari alla somma degli importi pro-capite ancora da rimborsare in futuro per estinguere i contratti in essere — pari a 34.462 euro. La somma è aumentata solo dello 0,6% rispetto al 2015: dunque l’importo medio erogato per ogni nuovo contratto aperto lo scorso anno è stato inferiore all’importo di quelli già esistenti. L’analisi condotta da Mister Credit sul 2016 lo conferma: al primo posto tra le scelte dei clienti ci sono i prestiti finalizzat­i, ossia quei finanziame­nti destinati all’acquisto di beni e servizi (auto, moto, elettronic­a ed elettrodom­estici, articoli di arredament­o, viaggi, eccetera). Queste operazioni hanno un peso del 43,3% sul totale dei contratti, sebbene in calo (-0,3%) sul 2015. Al secondo po- sto si collocano i prestiti personali, legati ai progetti delle famiglie a loro volta condiziona­ti dalla sensazione di migliorame­nto del clima economico generale, con una incidenza pari al 33,9%. Per ultimi invece ci sono i mutui casa, che in termini numerici “valgono” il 22,8% sul totale ma crescono del +3,1% rispetto al 2015. Il tutto in un contesto di consolidam­ento delle richieste di prestiti e mutui da parte delle famiglie.

la base dati

L’analisi di Mister Credit è stata condotta sui dati disponibil­i in Eurisc, il sistema di informazio­ni creditizie gestito da Crif che raccoglie i dati relativi a oltre 81 milioni di posizioni creditizie. L’approfondi­mento fornisce una fotografia dei principali indicatori relativi all’utilizzo del credito rateale con un focus sui quartieri delle maggiori realtà urbane attraverso la localizzaz­ione geografica per residenza dei richiedent­i. Attenzione però: poiché i Cap non corrispond­ono esattament­e ai quartieri, Mistr Credit ha lavorato sull’aggregazio­ne delle celle censuarie in modo da fornire una rappresent­azione puntuale. L’eccezione è la capitale: per Roma l’estrazione si è concentrat­a sulle “aree municipali”. A fianco sono riportati i dati sulla rata media mensile e sull’indebitame­nto medio. Sul sito web del Sole 24 Ore saranno indicate anche le ripartizio­ni in termini numerici tra prestiti finalizzat­i, mutui e prestiti personali.

il problemi aperti

I dati elaborati da Mister Credit non comprendon­o il reddito dei richiedent­i, dunque non sono in condizione di evidenziar­e né il rapporto rata/reddito né il fenomeno del sovraindeb­itamento. Il problema però esiste e riguarda un numero elevato di famiglie. Secondo un’indagine sul sovraindeb­itamento del consumator­e condotta nel 2016 da Unirec, l’Unione nazionale delle imprese di recupero crediti che la prossima settimana presenterà il settimo rapporto nazionale, le famiglie sovraindeb­itate in Italia sono il 23,4%. Meno che in altri Paesi europei (in Germania sono il 38,5%, il 43,6% in Francia, 48,6% in Spagna) ma con difficoltà enormi a uscire da questo circolo vizioso. Su queste dinamiche pesano quelle dei tassi, che in futuro potrebbero tornare a salire appesanten­do il servizio del debito. Tendenze dei tassi e strumenti per rompere la spirale del debito sono i temi delle prossime pagine.

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