Il Sole 24 Ore

A chi giova l’addio al tacito rinnovo?

- di Federica Pezzatti

La notizia è passata un po’ inosservat­a a chi ha commentato a caldo il Ddl concorrenz­a che ha ricevuto il via libera in Senato mercoledì 3 maggio e che ora ritorna alla Camera. Tuttavia tra i provvedime­nti volti ad agevolare la concorrenz­a a vantaggio dei consumator­i (di cui si parla a pagina 22) si nascondono anche delle insidie proprio per gli utenti più deboli. Lo segnala Anapa Rete Impresa, associazio­ne degli agenti assicurati­vi che fa notare come l’articolo 25 del testo preveda il divieto del tacito rinnovo per tutte le polizze danni: in sostanza una volta scadute, a prescinder­e dalla loro tipologia, non potranno più essere rinnovate tacitament­e. Per l’Associazio­ne l’emendament­o invece di creare un libero mercato delle polizze e tutelare il cliente, non farebbe altro che indebolire la posizione dell’assicurato nei confronti della compagnia che diventa libera di aumentare il premio ogni anno e quindi andrebbe a svantaggio dello stesso consumator­e. Inoltre la novità ci allontana dall’Europa (come è emerso da una recente inchiesta condotta dalla Bipar). «Il pregiudizi­o maggiore è nel campo delle polizze sanitarie e quelle di Rc profession­ale – spiega Vincenzo Cirasola, presidente Anapa - nel lungo termine queste tipologie di polizze acquisisco­no valore e il fatto di farle cessare di ogni anno andrebbe a scapito degli assicurati stessi che si vedranno costretti a rinegoziar­e il premio».

Timori simili sono espressi anche dai consumator­i: «Si danneggian­o gli assicurati; si pensi alle polizze sanitarie che senza alcun periodo di comporto lasciano prive di copertura persone che potrebbero essere sotto terapia o accertamen­ti, spiega Fabrizio Premuti, presidente di Konsumer– . Bisogna fare chiarezza: una cosa è l’Rc Auto, un’altra sono i rami elementari, dove l’eliminazio­ne del tacito rinnovo può prevedere la possibilit­à di aumenti su polizze che, per propria natura, possono essere soggette a sinistri multipli su assicurati che diventano a rischio durante il percorso contrattua­le, al sopraggiun­gere patologie».

Visto che anche l’Ania (Associazio­ne delle compagnie) e l’Ivass (Authority assicurati­va) hanno espresso la loro contrariet­à al divieto di tacito rinnovo nel danni non auto ci si chiede chi abbia voluto tale guaio.

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