Cliente Anima vuole riscattare ma non sopporta l’adeguata verifica
Ho chiesto il rimborso delle quote da me possedute in due fondi Anima (Geo Asia e Fix obbl. globale). Mi è stato cortesemente risposto che per procedere al rimborso totale il gestore ha bisogno che venga compilato un questionario di adeguata verifica, oltre a un documento. Ho risposto come segue: «Non capisco il fondamento della richiesta del questionario che contiene domande per le quali dovreste avere già una risposta nella documentazione agli atti perché i contratti ora attivi con voi derivano da un rapporto da ultimo in essere con la Banca CR Firenze la quale, con comunicazione del 20 gennaio 2015 mi ha comunicato lo scioglimento dagli stessi che pertanto, a partire dal 31 marzo 2015 venivano gestiti direttamente dalla Prima Sgr Spa. Vengono richieste altresì notizie circa la mia situazione reddituale e patrimoniale che mi sembra non abbiano niente a che vedere con la circostanza che voglio che mi vengano rimborsate le quote che mi sono state a suo tempo assegnate. Inoltre constato che, come risulta dalle comunicazioni inviatemi il 18 gennaio 2016 e il 9 gennaio 2017 e relative al rimborso dell’imposta di bollo recuperata mediante vendita di quote prelevate dai contratti in oggetto, non avete avuto alcuna necessità di accertare la provenienza delle stesse né di richiedere alcun preventivo consenso al sottoscritto. Allego perciò la scansione di un mio documento di identità dal quale si evince la mia firma e vi invito cortesemente ad accreditare mediante l’Iban comunicato in precedenza, l’importo complessivo di mia spettanza in quanto relativo a un mio personale conto corrente aperto presso la locale filiale Credem, dovendo valere la presente come formale richiesta di rimborso del totale delle quote». La risposta della banca mi informava che la compilazione del questionario di adeguata verifica è prevista dal Decreto Legislativo 231/07 in materia di antiriciclaggio che impone a tutti gli intermediari finanziari di avere le informazioni richieste nel questionario sempre aggiornate. In merito all’imposta di bollo l’Agenzia delle Entrate, attraverso la circolare numero 48 del 21 dicembre 2012, ha fornito i relativi chiarimenti in tale materia, pertanto la Sgr, in qualità di sostituto d’imposta, attua tale normativa. Infine, per quanto concerne la richiesta di rimborso, le comunico che non è possibile evaderla perché da regolamento è previsto che «la Sgr non accetti domande di rimborso di quote di fondi trasmesse a mezzo telefax e tramite e-mail». Mi piacerebbe conoscere il vostro parere, sottolineando ancora il garbo nei toni in una risposta che tuttavia non mi convince nella sostanza.
Vittorio Pineschi
(via e-mail)