La 40enne vorrebbe versare tutto sul fondo Te lemaco
Sono una dipendente di 40 anni, lavoro solo io e ho un figlio, non abbiamo mutui e viviamo in un appartamento di mio padre. I miei risparmi sono divisi in 50% azioni e 50% obbligazioni. Sono anche iscritta al fondo Cometa ( posizione poi trasferita al fondo Telemaco) comparto azionario e l’altro giorno mi sono messa a leggere il sito per capire meglio il tutto. Attualmente verso il 4%, l’azienda il 2% + il premio di produzione e sempre l’azienda mi aggiunge 100 euro. In 5 anni tali importi hanno reso il media il 6- 7% annuo, direi ottimo. Inoltre ho scoperto che sommando i contributi versati più eventuali contributi aggiuntivi se superano i 5.164 euro posso inserirli come contributo non dedotto in Telemaco e tali importi al momento del riscatto non vengono tassati, quindi ulteriore vantaggio. Chiedo se è corretta la mia
valutazione, in tal caso vorrei spostare gran parte dei miei soldi in Telemaco perché è l’unico che rende molto di più e gli importi poi non vengono tassati, alla luce anche del fatto che avremo un’eredità e vorrei allocare tale importo. Lavoro come operatrice di call center, inizialmente il fondo negoziale a cui avevo aderito era Cometa ( contratto metalmeccanici) e poi, avendoci cambiato il contratto, la posizione è passata a Telemaco. Sono iscritta da sei anni, l’azienda ha sempre versato l’ 1,2% e io ora verso il 4%. Da tre anni verso anche il contributo di welfare aziendale che varia da 2.000 a 3.000 euro all’anno e l’azienda regala ulteriori 100 euro. Nel Cud arrivo a denunciare come contributo previdenziale circa 3.100 euro. Quest’anno ho aggiunto 5mila euro come contributo volontario in modo da arrivare a 5.164 euro che sono detratti e la differenza la inserirò come contributo non dedotto e tale importo non verrà tassato quando lo ritirerò in futuro. Ho versato circa 18mila euro e me ne trovo 26mila. Chiedo se il doppio vantaggio ( detraibilità dei 5.164 euro/ anno e il contributo non dedotto esente da fiscalità al momento del ritiro) sia corretto perché se così fosse, sarebbe un’ottima soluzione di investimento considerando che azioni, obbligazioni, immobili non rendono nulla o quasi.
Raffaella
( via e- mail) fondi. Se pone la questione degli incentivi fiscali sono previste agevolazioni sui versamenti e in fase di incasso della pensione integrativa eventuale ma non ci sono agevolazioni per quanto riguarda la tassazione dei rendimenti maturati dalle gestioni previdenziali di anno in anno. Una politica di esenzione in questa fase sarebbe invece un ottimo viatico per uno sviluppo di questo importante pilastro; all’estero lo schema è: esenzione, esenzione e tassazione. Tra l’altro il trattamento fiscale è stato inasprito dalla Legge di Stabilità che dal 2015 ha aumentato dall’11,50% al 20% la misura dell’imposta sostitutiva da applicare sul risultato di gestione maturato nel periodo di imposta dalle forme di previdenza complementare con effetto dal 1° gennaio 2014.
Ora si spera nella possibilità di estendere gli incentivi sui Pir anche a queste forme di investimento. Le consiglio comunque di diversificare anche su altre tipologie di investimento con un occhio di riguardo ai costi e alla loro efficienza. Il comparto di cui lei parla dovrebbe essere il bilanciato ( linea yellow) che come da prospetto informativo ha ottenuto un rendimento medio annuo composto negli ultimi cinque anni del 7,06% ma i rendimenti passati non sono una certezza per il futuro, soprattutto considerando il grado di rischio non bassissimo del comparto: eviterei dunque di investirvi l’eventuale eredità.
Inoltre le consiglio, visto che lei è l’unica fonte di reddito della famiglia, di proteggere il suo capitale umano: non so quale sia l’età di suo figlio ma dai suoi dati anagrafici mi pare di capire che sia ancora in fase di formazione scolastica. Quindi di stipulare almeno una polizza temporanea caso morte e altre copertura per infortunio e invalidità.